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martedì 8 luglio 2014

Hermann Hesse - Essere felici



Hermann Hesse

Essere felici





Non esiste alcun dovere della vita, 
vi è solo il dovere dell'essere felici. 
Per questo solo, noi siamo al mondo, 
e con tutti i doveri 
e con tutta la morale 
e con tutti i comandamenti 
difficilmente ci si rende felici l'un l'altro, 
perché non si rende felici se stessi. 

Se l'uomo può essere buono, 
lo può essere solo 
se egli è felice, 
se egli ha in se stesso armonia, 
quindi se egli ama. 
Questo è stato l'insegnamento, 
il solo insegnamento del mondo; 
Questo diceva Gesù, 
questo diceva Budda, 
questo diceva Hegel. 

Per ognuno l'unica cosa importante al mondo è: 
la propria interiorità 
la propria anima 
la propria capacità di amare. 
Se queste sono in ordine 
si possono mangiare miglio o dolci, 
portare stracci o gioielli. 
Allora il mondo risuonerà chiaramente con l'anima, 
tutto è buono, 
tutto è in ordine.



Nasce a Calw, in Germania nel 1877, dopo aver abbandonato gli studi in seminario prosegue la sua formazione da autodidatta, fu uno spirito ribelle e polemico contro ogni valore istituzionalizzato. Le sue opere, incentrare su personaggi alla ricerca di se stessi hanno affascinato intere generazioni. Nel 1946 viene insignito del premio Nobel per la Letteratura. I primi romanzi: Peter Camenzind e Sotto la Ruota. 
Influenzato anche dalle teorie di Jung va alla ricerca di nuovi valori in alternativa a quelli tradizionali. Le sue opere più celebri sono: Demina, Siddharta, Lupo della steppa, Narciso e Boccadoro, Il gioco delle perle di vetro. Muore a Lugano nel 1962, il giorno prima della sua morte scrive la poesia "scricchiolio di un ramo spezzato"

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