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domenica 26 gennaio 2014

Nicole Dark - Choc in India: 20enne condannata a stupro di gruppo


Kolkata (India), 23 gen. - Nuovo caso di stupro di gruppo in India, questa volta però inflitto come 'punizione' alternativa a un'ammenda per una relazione illecita, che la vittima non era in grado di pagare. 

I 13 aggressori sono già stati arrestati dalla polizia. La vittima è una ragazza di 20 anni di una località del Bengala Occidentale, appartenente a un clan induista.

 La giovane era stata sorpresa ad avere una relazione con un coetaneo di fede musulmana. I due sono allora stati convocati dal consiglio del villaggio, formato da anziani e capi tribù, che hanno ordinato di legarli separatamente a un albero e li hanno processati. 

La pena stabilita era una multa da 25.000 rupie, poco meno di 300 euro. Il ragazzo ha accettato di pagare, ottenendo una proroga di una settimana. 

La ragazza e i suoi familiari hanno invece affermato di non possedere il denaro necessario, e a quel punto il consiglio ha decretato che fosse violentata dagli altri abitanti per punirla anche del mancato pagamento.

E' stata così trascinata in una capanna e stuprata a turno da 13 persone anziane compreso il capo villaggio. 
Un mese fa era caduto il primo anniversario del clamoroso caso di violenza carnale che ha traumatizzato l'opinione pubblica indiana e internazionale: quello riguardante la studentessa 23enne aggredita a New Delhi da un gruppo di balordi, seviziata a lungo e infine gettata giù da un autobus.

La giovane era morta in ospedale a Singapore per le tremende lesioni riportate, dopo quasi due settimane di agonia.

Permettetemi di dire che secondo me in India non c’è stato nessuno choc, poiché questa gente non fa altro che violentare, soprattutto bambine. 
Il Paese è incivile e fa finta di indignarsi solo per l’opinione pubblica. 

Per quanto io possa commentare un altro fatto “incommentabile” mi voglio limitare a dire che più vergognoso dell’India è il nostro Governo che per dimostrare di essere “di parola” ha rimandato i nostri due Marò tra le fauci di un governo primitivo e feroce soprattutto contro il debole,  e che non ha nessuna voglia di migliorare sia nelle sue leggi che nella sua morale che per quanto io mi sforzi di cercare non ne vedo nessuna da nessuna parte.




domenica 19 gennaio 2014

Nicole Dark - 24 gennaio 2014: si festeggiano 30 anni di storia del Mac




Per celebrare il trentennale della nascita del primo Mac, il 25 gennaio si svolgerà un evento presso il Flint Center di Cupertino (California), luogo dove per la prima volta Steve Jobs presentò il Mac a un auditorium di 2300 persone.


Uno Steve Jobs giovanissimo, vestito in giacca e papillon, appoggia su una colonnina un personal computer compatto come un cubo. 

Con movenze da prestigiatore tira fuori da una tasca un floppy disk, lo inserisce nel pc, lo avvia e stupisce una platea di oltre duemila persone che batte le mani come ad un concerto rock. 

E' il 24 gennaio del 1984, il giorno in cui viene presentato ufficialmente al pubblico il primo computer Macintosh.
 La data è una pietra miliare nella storia dell'informatica poiché il dispositivo segna l'arrivo sul mercato del più rivoluzionario di tutti i computer. 

Il Macintosh, ha pure dato il via ad una popolare famiglia di pc della Mela Morsicata. 
Steve Jobs aveva lavorato e partecipato attivamente allo sviluppo del Macintosh anche perché doveva vedersela con due temuti e giovanissimi Bill Gates e Paul Allen della rivale Microsoft.



Jobs riuscì anche a creare una squadra di programmatori, progettisti e disegnatori senza precedenti.

 Tra gli ospiti di questa cerimonia è previsto anche il regista Ridley Scott, il famoso ideatore dello spettacolare spot televisivo intitolato proprio:'1984', liberamente ispirato al romanzo di George Orwell, con lo stesso titolo, che fu scritto nel lontano 1948, e questo spot fu proiettato durante la pausa pubblicitaria del Super Bowl il 22 gennaio di 30 anni fa. 

"1984", il romanzo di George Orwell, è, in effetti, un terribile ed efficace atto d'accusa da parte di Orwell nei confronti della pretesa del potere totalitario di voler far ubbidire a tutti i costi, le persone ad un dittatore che lui chiama Grande Fratello  che si identificava appunto in questo dittatore e leader.

 Lo spot per il computer aveva come protagonista un’atleta femminile armata di un martello che corre e ormai giunta vicino allo schermo, lancia il martello contro di esso con un urlo liberatorio, prima di essere raggiunta dalle guardie che la inseguono. 

Il martello colpisce uno schermo proprio mentre questo Grande Fratello annuncia «Noi vinceremo!» e lo schermo viene distrutto in una esplosione di fumo e luce.

Lo spot si conclude con uno slogan che dice: «Il 24 gennaio Apple introdurrà Macintosh. E capirete perché il 1984 non sarà come "1984"».

 E il secondo 1984 si riferisce a quel libro che parla appunto di dittatura, come volesse dirci che questo pc ci renderà liberi. L'ultima immagine è il marchio di Apple.
E io concludo: uno slogan ad effetto che in questi tempi di Datagate, (spionaggio globale), sarebbe ancora molto efficace e attuale.




domenica 12 gennaio 2014

Nicole Dark - L'Ungheria è rinata e noi siamo in ginocchio (De Santis)

Un articolo di Giuseppe De Santis, che dovrà far meditare molta gente!

FINE DICEMBRE 2013
CACCIATA UE-BCE-FMI (il fondo monetario internazionale)
L’UNGHERIA RINASCE
TAGLIO: COSTO LUCE, GAS, ACQUA, DEL 20%.
TICKET BUS DEL 10% IVA RIDOTTA DA 27% A 5%


L’Ungheria continua la sua politica di abbassamento delle tasse e delle tariffe. I giornali e i vari talk show italiani invece continuano di proposito a ignorare la rivoluzione economica che sta avvenendo in Ungheria perché si vuole tenere il popolo nell’ignoranza per evitare che un numero sempre più crescente di persone inizi a opporsi alle misure lacrime e sangue varate da questo governo per conto dell’Unione Europea.

Per chi non ne fosse al corrente (e purtroppo sono ancora tantissimi) il governo ungherese alcuni mesi fa ha deciso di ripagare con due anni di anticipo il debito contratto col Fondo Monetario Internazionale allo scopo di non subire più pressioni ricattatorie da parte dei suoi ispettori.

Dopo essersi liberato di questi ricattatori e usurai, il governo, ha iniziato ad adottare una serie di provvedimenti aventi lo scopo di stimolare l’economia e aiutare le fasce più deboli e così ha deciso di abbassare le bollette di luce, acqua, gas e nettezza urbana del 20% e ha aumentato le pensioni per compensare i recipienti dell’aumento del costo della vita.

Tali provvedimenti sarebbero stati sufficienti per migliorare le condizioni di vita degli ungheresi ma il governo ha deciso di andare oltre e, infatti, nel disegno di legge fiscale recentemente approvato dal parlamento, sono previste nuove misure sugli assegni familiari e riduzione dell’IVA dal 27% al 5 % sui suini vivi e macellati.

Inoltre questo disegno di legge amplia le possibilità di detrarre le tasse sui contributi sociali e sul reddito personale delle famiglie con più figli nella fascia di reddito medio-bassa e questo ampliamento delle detrazioni fiscali familiari costerà al bilancio 53 miliardi di fiorini (oltre 180 milioni di euro) ed interesserà circa 260mila famiglie.

Ma se i cittadini ungheresi sono fortunati, quelli di Budapest lo sono ancora di più visto che l’amministrazione municipale di questa città ha deciso che dal 1 Gennaio del 2014 il prezzo degli abbonamenti per i trasporti pubblici sarà ridotto del 10% e nello specifico gli abbonamenti mensili passeranno dagli attuali 10.500 fiorini a 9.500, l’annuale da 114.500 costerà 103.000 fiorini, il pass mensile per gli studenti scenderà da 3.850 a 3.450 e quello mensile per pensionati da 3.700 a 3.330 fiorini.

Questo è quello che avviene quando al governo ci sono partiti nazionalisti che fanno l’interesse del popolo e questo spiega il perché la nostra casta dirigente teme la crescita del nazionalismo in tutta Europa e usa parole molto offensive per attaccare chiunque osa opporsi alla dittatura dei poteri forti.

L’Ungheria ci ha dimostrato che un’alternativa all’austerità’ esiste e sarebbe ora che anche gli Italiani protestassero affinché tali politiche vengano adottate anche in Italia.

GIUSEPPE DE SANTIS 

E io aggiungo: ma cosa vogliamo protestare noi, con i governi e i politici corrotti che abbiamo?



Nicole Dark