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domenica 23 febbraio 2014

Nicole Dark - Medicina, ultima frontiera!

Usa, la siringa che blocca le emorragie e salva la vita

Si chiama Xstat e per la ricerca l'esercito Usa ha stanziato 5 milioni di dollari: può fermare le emorragie da arma da fuoco. 

Ecco come LA SIRINGA CHE SALVA LA VITA

Spara nel corpo una spugna e ti salva dai proiettili

Tra qualche mese, se tutto andrà come previsto, sarà molto più difficile perdere la vita per un'emorragia sul campo di battaglia causata da un'arma da fuoco. 
L’ultima frontiera della medicina americana ci potrebbe far dimenticare quelle garze vistose che fermano il sangue e che tanto dolore provoca ai soldati quando viene affondata nella ferita.  
La garza, ora, diventa quasi liquida e viene iniettata tramite una siringa. 
Sembra fantascienza ma non lo è. RevMedx ha creato una siringa salva vita ultraleggera che inietta micro tamponi in grado di espandersi con la velocità di un liquido, un po’ come lo spray che si usa per riparare gli pneumatici. 
Micro tamponi in grado di bloccare anche le peggiori emorragie. E in grado di salvare delle vite.


I dettagli - L'invenzione, che attende la definitiva approvazione, consiste in una siringa in grado di iniettare nella ferita delle mini-spugne asettiche e biocompatibili del diametro di circa un centimetro in grado di espandersi rapidamente e agire da tappo. Queste spugne sono fatte di pasta di legno e ricoperte di chitosano, un rivestimento di origine biologica. Le spugne hanno una capacità d’azione di 15 secondi e possono essere poi rimosse in modo semplice grazie a uno speciale segno a raggi X, in modo da evitare la loro accidentale permanenza nei tessuti. 






martedì 11 febbraio 2014

KAHLIL GIBRAN - La passione e la ragione



Kahlil Gibran

La passione e la ragione







La passione spinge il nostro cuore
a diventare un campo di battaglia,
mentre la ragione vuole trasformare
la discordia, la rivalità, l'incomprensione
in sentimenti che conducono
all'armonia e alla felicità.

Per questo la ragione e la passione
sono il timone e le vele
della nostra anima.

Se le vele o il timone si dovessero spezzare
finiremmo per essere sballottati
e portati alla deriva, oppure
per restare fermi in mezzo al mare.

La ragione cerca di fare della passione
un canto, e la dirige e la fa rinascere rinnovata
come la fenice dalle proprie ceneri.

È bene considerare il giudizio e il desiderio
come due graditi ospiti
ed amarli, l'uno non più dell'altro
poiché chi è più premuroso verso uno
perde l'affetto e la fiducia di entrambi.

Quando la fresca ombra dei pioppi
la pace e la tenerezza di prati e campi lontani
entrano nel silenzio del nostro cuore
e quando il temporale e il vento forte
scuotono la foresta
e il tuono e il fulmine
proclamano la maestà del cielo.

Allora, solo allora
saremo in grado di comprendere
che Dio riposa nella ragione
e si muove nella passione.
E noi che siamo suoi figli
dovremmo fare la stessa cosa.







Nasce a Bsharri, in Libano, il 6 dicembre 1883, le sue opere si diffusero ben presto oltre il suo paese d'origine diventando un mito fra i giovani che consideravano i suoi scritti come breviari mistici. Il suo intento, riuscito, è stato quello di unire la civiltà occidentale a quella orientale. Muore a New York il 10 aprile 1931.




domenica 9 febbraio 2014

Nicole Dark - Olanda. Coniugi ultraottantenni festeggiano, ballano, poi si suicidano. I figli: «È stato un addio magnifico»

Febbraio 7, 2014

 Per la donna, era ora di «andare nel forno». Nel paese l’eutanasia è legale, ma il caso non può essere classificato come suicidio assistito: pressioni dei giornali perché nessuno venga perseguito.

Hanno organizzato una festa, papà David Postma e mamma Willemke Postma-Kloosterman. Ottantasei anni lui, ottantaquattro lei, hanno riunito i quattro figli a casa loro, in Olanda, hanno ascoltato la musica di una fisarmonica, hanno ballato su quelle note poi, dopo aver salutato i figli, si sono uccisi.


«FANTASTICO, MAGNIFICO». «È stato fantastico, un addio magnifico», hanno raccontato i figli al quotidiano Algemeen Dagblad parlando del suicidio dei genitori. In Olanda, oltre all’eutanasia, anche il suicidio assistito è legale ma il farmaco deve essere prescritto dal medico, incaricato di verificare che i richiedenti siano in uno stato di malattia terminale e abbiano tutti i requisiti previsti dalla legge. 
David e Willemke invece non erano né malati terminali né malati, salvo i normali acciacchi della vecchiaia. 
Secondo il giornale olandese erano «inquieti» all’idea di finire prima o poi in un ospizio e così hanno deciso di suicidarsi, comprando comodamente su internet il cocktail letale. Nessuno, né i quattro figli sulla cinquantina né i loro dodici nipoti, ha avuto niente da ridire. Si sono limitati «ad accompagnarli».


«ENTRARE NEL FORNO». La polizia ha aperto un’inchiesta ma i giornali olandesi stanno facendo pressione perché nessuno venga perseguito trattandosi di «un addio magnifico», come hanno detto i figli.

 Ma nonostante si cerchi di far credere il contrario, l’ultimo giorno della coppia non è stato gioioso, per quanto pieno di musica e balli. 
I coniugi hanno accolto i figli «in pigiama», senza neanche vestirsi: «Oggi non c’è bisogno di farsi belli», si è giustificata la madre. 
Perché «è ora di andare nel forno», ha aggiunto riferendosi all’imminente cremazione dei loro corpi.

BANALIZZAZIONE DELLA MORTE. La gioia espressa dai figli davanti al suicidio dei genitori ricorda le parole pronunciate sull’eutanasia dal cardinale Elio Sgreccia in una recente intervista a tempi.it: «L’Europa ha intrapreso il cammino dell’auto-genocidio. 

Quello che è successo segnala un calo drastico di umanità, un abbassamento del livello di civiltà». 
Un abbassamento da cui anche i professionisti della Società medica di San Luca del Belgio – paese che ha norme in materia molto simili a quelle olandesi – avevano messo in guardia i legislatori: «Attenzione, perché la legge sull’eutanasia sta portando alla banalizzazione della morte». Ma nessuno li ha ascoltati.

Ho letto questo commento sotto l’articolo, molto ironico ma allo stesso tempo molto reale, eccolo:

Certo a figli e nipoti può anche sembrare "meraviglioso", nessun problema di assistenza, nessun dovere verso gli anziani genitori, nessun conto salato di badanti e infermieri, vacanze estive e invernali prive di fastidi e l'eredità prima del previsto, magari ben pianificata per evitare tasse e discussioni.
Lascio a voi altri commenti.


domenica 2 febbraio 2014

Nicole Dark - Antonio Mastrapasqua, un’unica persona su venticinque poltrone - Il re degli incarichi è italiano

L’onnipresenza e l’onnipotenza fatta persona 

Anomalia italiana, uno scandalo ma di quelli grossi! E veri! 
Due natiche di una sola persona, Antonio Mastrapasqua, su venticinque poltrone. 
Quindi, venticinque stipendi, gettoni di presenza, e il vizietto, a quanto si dice, di truccare i rimborsi. Settantuno virgola tre milioni di “ingiusto vantaggio patrimoniale” che secondo l’accusa il signore degli incarichi, direttore, presidente, consulente, consigliere d’amministrazione, presidente dell’Inps, e tanto altro ancora, lui li prende tutti, gli incarichi. 

Settantuno milioni virgola tre che lui avrebbe procurato all’Ospedale Israelitico, di cui Mastrapasqua è direttore. Banali estrazioni di premolari diventano interventi di “plastica gengivale con innesto di osso”, sulla cartella da inviare alla Regione per il rimborso. Un ingegnoso truffaldino marchingegno, messo in atto tra un incarico e l’altro. Venticinque in tutto.

 Mastrapasqua è presidente dell’Inps dal 2008. Un incarico da 216mila euro l’anno, che già non sarebbero male. Anzi, a ben vedere, uno stipendio che tutti noi vorremmo avere. Fosse solo quello, il dottore arraffa cariche, “mister sono tutto io”, potremmo anche tollerare e capire. 
Invece no: Mastrapasqua è stato per anni una sorta di re dell’ubiquità. 

Un vero artista della materia. Come presidente dell’Inps, non poteva negarsi alle riunioni importanti in qualità di vice presidente di Equitalia. In quanto tale, si può ben dire che lui alla società che cura l’incasso di tributi ha dato tutto se stesso. Si è fatto in quattro: vice presidente anche di Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud. Resta da capire come faceva ad essere presente dappertutto. L’Inps, Equitalia in quattro posti e la Casa di Riposo Ebraica, istituzione ricca e meritoria. Quelli che sanno sono pronti a giurare che Mastrapasqua, direttore della Casa, si è dedicato alla causa senza lesinare energie. Mai. Un fenomeno, tout court.

Un’agenda fitta di impegni, traboccante appuntamenti quotidiani senza soluzione di continuità. Il dottor Mastrapasqua è presente in terra in ogni luogo. Presiede il collegio sindacale di Telenergia e può capitare che nella stessa giornata figuri presente alla Banca Nazionale del Lavoro, in qualità di consulente. Ma il tempo per uno spuntino, di un coffee break? Ma sì, lui non si faceva mancare nulla: la colazione usata talvolta come pretesto per la riunione con gli altri sindaci della Eur Power Srl. Il conto è presto fatto, evitando di proposito di farli nella tasca dell’uomo dei record, indistruttibile e imbattibile.
Mastrapasqua c’è sempre, presente e attivo. Alla giunta esecutiva dell’Ente nazionale sportiva disabili, e al collegio sindacale della Rete Autostrade Mediterranee Spa. 

Incarichi sostenuti quanto meno dal riconoscimento di congrui gettoni di presenza, quando non si tratta di rotondi stipendi. L’intensa giornata di Mastrapasqua sfuma nella riunione dell’Emsa Servizi Spa. Ma non è ancora l’ora di andare a letto. Prima c’è la cena di auguri con i dirigenti di Autostrade per l’Italia.Mastrapasqua è anche amministratore delegato di “Italia Previdenza”, di “Litorale” e “Sispi Spa”. 

Ogni giorno appuntamenti, riunioni, sopralluoghi, rotture di scatole. Oltre alla presidenza dell’Inps, c’è quella di “Idea FimitSgr”, società che gestisce 31 fondi immobiliari e 10,1 miliardi di investimenti.

 Ma il pezzo forte del suo vasto repertorio sono le presidenze: quelle di cui sopra e altre. 

Il Comitato amministratore della Gias, del Comitato pensioni privilegiate, del Fondo gestione speciale. Gli incarichi lo hanno visto impegnato alle riunioni di Coni Servizi spa, di Loquendo, Acquadrome, Telecontact Center, Eur Spa, Adr Engineering, Quadrifoglio, di Maditerrean Nautilus Italy Spa, di Groma. Un campione, Mastrapasqua. Venticinque poltrone occupate contemporaneamente. 

Incarichi, dicono i maligni, che gli consentivano di arrotondare il misero stipendio di 216 milioni euro l’anno dall’Inps, e con tutto il resto, presidente, amministratore delegato, consulente, vicepresidenze, collegi sindacali e consulenze. Un milione e 200mila euro per regalarsi un’esistenza “dignitosa”. 

La vita di Antonio Mastrapasqua, presidente, vice presidente, amministratore delegato, consulente. 
L’ubiquità e l’onnipotenza fatta persona. Un’unica persona su venticinque poltrone. 
Vorrei aggiungere che ieri si è dimesso dall’inps e hanno anche scoperto che la sua laurea l’aveva comprata! 
Poverino, lui che si era dato tanto da fare per noi poveri e ottusi italiani, si è dimesso! Ma niente paura! Lui di poltrone ne ha ancora 24!   

Nicole Dark 


MAURIZIO RUSSO - "Inchiodata"




Una preghiera...
Affinché il mondo ci restituisca la normalità (se pur apparente), strappandoci di fatto dai momenti di alienazione di crisi esistenziali.


Inchiodata

Nell'impossibile imploro
un peccato mancato
saccente decoro,

affinché venga giustiziato
da un pretesto modesto
trascinato e pesto.

Dal senso di colpa
morale, finale
invito la vita
a soffocarmi con le dita.

Gestazione innervante
pretende e protende
a memoranda frequenza
totem dell'esperienza. 



Mi chiamo Maurizio Russo, scrivo da un po di anni ed anche se provengo da un territorio socialmente difficile, o più precisamente impegnativo come Casal di Principe, ho iniziato a scrivere per chiarirmi con me stesso prima che con gli altri. Ho preso così gusto all'opera di scrittura, quindi a lavorare agli scritti prestando attenzione alla forma estetica al di la dei concetti espressi. Non so dare indicazioni accademiche per il genere delle mie poesie, scrivo d'istinto, e per tanto accetto ogni genere di critica sulle mie pubblicazioni.

Collaboro da tempo con Radio l'Isola che non c'è sia nella lettura delle mie poesie che dando ampio spazio a questo tema assai affascinante!


Buona lettura ai frequentatori di queste pagine e se vi parrà il caso: 
fatemi sapere la vostra!!!

vinci995@libero.it