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lunedì 26 gennaio 2015

PABLO NERUDA - Ode al giorno felice



Pablo Neruda


Ode al giorno felice




Questa volta
lasciate
che sia felice,
non è successo
nulla a nessuno,
non sono da
nessuna parte,
succede solo che
sono felice
fino all'ultimo
profondo angolino
del cuore.

Camminando,
dormendo o
scrivendo,
che posso farci,
sono felice.
Sono più
sterminato
dell'erba
nelle praterie,
sento la pelle
come un albero
raggrinzito,
e l'acqua sotto,
gli uccelli in cima,
il mare come
un anello intorno
alla nia vita,
fatta di
pane e pietra
la terra
l'aria canta come
una chitarra.



Nato in Cile nel 1904 è una delle voci più significative del XX secolo. Cominciò a scrivere poesie fin dall'adolescenza, la sua prima raccolta è del 1923 "Crepuscolo". Dopo aver trascorso un periodo in Spagna durante la guerra civile ritorna in Cile, si iscrive al partito comunista e viene eletto senatore. Costretto all'esilio, dal quale scrive un numero notevole di opere, nel 1952 ritorna in Cile, sostiene l'elezione di Allende e ottiene l'incarico di ambasciatore del Cile in Francia. Nel 1971 riceve il premio Nobel per la letteratura...muore a Santiago nel 1973 pochi giorni dopo il colpo di stato di Pinochet segna la fine del governo Allende e l'instaurazione della dittatura.

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