Home

mercoledì 29 aprile 2015

CIATDM - il padre di EMMA HOUDA condannato a 10 anni!

Per chi ancora non conoscesse la storia della piccola Emma Houda e della sua mamma Alice può leggere [clicca qui] il lungo calvario non ancora concluso. 

In breve ecco la vicenda: la piccola Houda Emma viene sottratta, il 18 dicembre 2011 quando aveva solo 21 mesi, alla madre Alice e portata in Siria dal padre siriano che aveva voluto vendicarsi dell'ex moglie che aveva "osato" chiedere la separazione.

Un calvario che dura da 3 anni e mezzo, durante il quale il padre della piccola Emma Houda viene rinviato a giudizio per due capi di imputazione, sottrazione di minore e rapimento, da parte del Tribunale di Monza.

Il 21 aprile 2015 arriva un altro segnale positivo a questa storia, la condanna a 10 anni e 50.000 euro di multa da risarcire alla madre per il reato di sequestro di persona aggravato dal fatto che c'è stata la richiesta di un riscatto, di 300.000 euro, per la restituzione della bambina alla madre!

Una piccola vittoria per mamma Alice perchè dobbiamo ricordare che la piccola Emma Houda è ancora in Siria, sotto le bombe!

E' una sentenza molto importante perchè è la prima in assoluto nel nostro paese.


Il CIATDM, che da tempo segue e si impegna in questo caso, appresa la notizia ha così commentato:

"è una bellissima notizia, ora bisogna applicarla ed arrivare velocemente a trovare la nostra piccola Houda Emma per riportarla nelle braccia caloroso che l'attendono della sua mamma affinchè la piccola vittoria di oggi di Alice si trasformi in una vittoria finale che culmina in mamma e figlia unite in un unico abbraccio.
Ora aspettiamo le motivazioni e solo allora il CIATDM sarà in grado di commentarla, una cosa sola c'è oggi di certo ed è che il padre è ricercato dall'interpool perchè latitante"!

In una nota del CIATDM possiamo leggere:



Coordinamento minori, "ora riportiamo Emma a casa" 

"Ed ora avanti tutta, e' arrivato il momento di riportare la bambina a casa". Aurelia Passaseo, presidente del Coordinamento internazionale associazioni a tutela dei diritti dei minori, commenta cosi' la sentenza con la quale il Tribunale di Monza ha condannato a 10 anni per sottrazione di minore e sequestro di persona Mohamad Karat, il papa' di Emma Houda, portata in Siria il 18 dicembre 2011 quando aveva 21 mesi. Una vendetta ai danni di Alice Rossini, l'ex moglie che aveva osato separarsi da lui: da quel giorno la donna non ha piu' visto la figlia e non sa dove e con chi sia. "La sentenza (accompagnata dalla condanna a 50mila euro di risarcimento alla signora Rossini, ndr.) e' solo una piccola vittoria, perche' Emma e' ancora in Siria sotto le bombe - ammette Passaseo - ma ora che il padre e' ufficialmente un latitante da ricercare a livello internazionale bisogna accelerare le procedure per restituire la piccola alla mamma". Storia simile a tante altre quella di Alice e Mohamad, coppia "mista" che - due anni dopo le nozze celebrate con rito civile ad
Arcore, e nonostante l'arrivo della piccola Houda Emma (il 23 marzo 2010) - naufraga tra litigi e incomprensioni, nati dalla pretesa
dell'uomo di imporre la fede musulmana alla famiglia: quando dalle parole si passa alle botte, lei presenta denuncia ai carabinieri e
torna dalla madre a Vimercate. E' l'ottobre del 2011: Mohamad, per bocca dello zio Yaser, si dice disposto ad accettare una separazione consensuale previo ritiro della querela, che lo danneggerebbe nell'iter per la cittadinanza: nell'attesa accetta di vedere Emma nei weekend, come concordato con un legale. Tutto sembra procedere verso un epilogo civile, e invece il 18 dicembre arriva la drammatica svolta. "Te la riporto stasera", promette l'uomo, ma lui e la Volkswagen nera usata per il "sequestro" si volatilizzano.
"Il passaporto di mio marito lo avevo io - racconta Alice - eppure lui riesce ad imbarcarsi alla Malpensa su un volo per Atene in
compagnia di una donna e di Emma". I mesi che seguono alla denuncia per sottrazione internazionale di minore riservano solo cattive
notizie. Dopo le iniziali, ripetute minacce di morte, Alice si sente addirittura chiedere 300mila euro per riaverla. - Tutto quello che puo' essere fatto a livello legale, viene fatto: il legale di Alice Rossini ottiene l'affidamento esclusivo di Emma alla madre e la revoca della potesta' genitoriale e un mandato d'arresto internazionale per Kharat ma nessuno dei provvedimenti viene notificato, perche' nel frattempo la guerra civile provoca l'interruzione dei rapporti con le nostre autorita' consolari in Siria. A complicare il dramma della madre, l'assenza quasi totale di notizie certe e dirette sulla sorte di Emma, che da indagini private risulterebbe con i nonni a Rashdeen, nei pressi di Aleppo. Viene chiesto aiuto alla Farnesina, al ministero della Giustizia, all'Interpol ma paradossalmente - dopo qualche foto e alcune telefonate - la prima "prova" concreta del fatto che la bimba e' viva arriva da un servizio degli inviati delle "Iene" che riescono laddove in tanti hanno fallito, rintracciando Mohamad Karat al confine con la Turchia. Anche stavolta, la speranza che si sblocchi qualcosa naufraga presto, e si torna - soprattutto grazie all'impegno del Ciatdm - agli appelli bipartisan alle istituzioni, alle interrogazioni parlamentari, alle campagne on line, alle fiaccolate. Nel marzo scorso, Tiziana Montinari, coordinatore nazionale del dipartimento tutela vittime FdI-An scrive al ministro Gentiloni, rievoca le tappe del caso e gli chiede di prenderlo a cuore. Pochi giorni dopo, dalla Farnesina arriva l'assicurazione che il ministro conosce bene la storia e viene ribadito "l'impegno profuso sin dall'inizio dal ministero e dai suoi funzionari". Nei giorni scorsi, la condanna a 10 anni per Karat: "la prima in assoluto nel nostro Paese - sottolinea il presidente del Ciatdm - destinata a 'fare giurisprudenza'. Restiamo in attesa delle motivazioni, ma perche' questo primo risultato si concretizzi c'e' una sola strada: fare in modo che Emma e la sua mamma possano finalmente riabbracciarsi". 

(AGI) Bas 251401 APR 15 
NNNN



lunedì 27 aprile 2015

Hermann Hesse - Vieni con me


Hermann Hesse

Vieni con me







Vieni con me!
Devi affrettarti però 
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini 
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d'oro,
là sogniamo sogni d'argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei 
Vieni con me per boschi e colli!
tienti forte! Afferro le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce.




Nasce a Calw, in Germania nel 1877, dopo aver abbandonato gli studi in seminario prosegue la sua formazione da autodidatta, fu uno spirito ribelle e polemico contro ogni valore istituzionalizzato. Le sue opere, incentrare su personaggi alla ricerca di se stessi hanno affascinato intere generazioni. Nel 1946 viene insignito del premio Nobel per la Letteratura. I primi romanzi: Peter Camenzind e Sotto la Ruota. 
Influenzato anche dalle teorie di Jung va alla ricerca di nuovi valori in alternativa a quelli tradizionali. Le sue opere più celebri sono: Demina, Siddharta, Lupo della steppa, Narciso e Boccadoro, Il gioco delle perle di vetro. Muore a Lugano nel 1962, il giorno prima della sua morte scrive la poesia "scricchiolio di un ramo spezzato"




giovedì 23 aprile 2015

CIATDM - Samuele - Una storia a lieto fine!

Per chi non ha seguito la storia di Samuele e le vicissitudini di mamma Sabrina, rammenterò in breve la vicende: 

Samuele nato dall'amore di Sabrina per Abdelhak, cittadino marocchino, viene rapito dal padre e portato in Marocco con l'intento di sottrarlo per sempre alla madre!

Sabrina, la mamma, non demorde e affidatasi ad un eccellente avvocato inizia il lungo calvario per riportare a casa il piccolo Samuele.

Grazie alla competenza del legale italiano e di quello marocchino, vinti i vari ricorsi,  le autorità magrebine si sono attivate in modo assai veloce, meno di un mese, per il recupero del piccolo ed il suo trasferimento in Italia, fornendo tutto il supporto per tale evento: in un primo momento il piccolo è stato portato  in un luogo sicuro per poi farlo arrivare definitivamente in Italia, a casa sua!

Il piccolo Samuele è tornato finalmente a casa, a Milano, ed ha potuto riabbracciare la sua mamma!

Secondo il legale di Casablanca ed il Console italiano in Marocco, questo evento è in assoluto il primo caso di vittoria nell'ambito del Tribunale marocchino, in quanto è stata applicata la nuova legge sul Diritto della Famiglia in base al nuovo codice del 2009!

Il Marocco ha dimostrato di essere uno Stato dove il diritto è applicato! 

Una vittoria legale certamente ma è una grande vittoria di questa mamma, Sabrina, che ha saputo attendere e muoversi in modo intelligente per riportare a casa il suo cucciolo!



Non più parole ora ma tanti baci e abbracci per il piccolo Samuele!

.... senza mai dimenticare quanti altri bambini rapiti e portati in Stati Europei e non, attendono di tornare a casa loro!

Buona vita a voi Sabrina e Samuele!












domenica 12 aprile 2015

PABLO NERUDA - E' proibito


Pablo Neruda

E' proibito





È proibito
piangere senza imparare,
svegliarti la mattina senza sapere che fare
avere paura dei tuoi ricordi.
È proibito non sorridere ai problemi,
non lottare per quello in cui credi
e desistere, per paura.
Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realta'.
È proibito non dimostrare il tuo amore,
fare pagare agli altri i tuoi malumori.
È proibito abbandonare i tuoi amici,
non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto
e chiamarli solo quando ne hai bisogno.
È proibito non essere te stesso davanti alla gente,
fingere davanti alle persone che non ti interessano,
essere gentile solo con chi si ricorda di te,
dimenticare tutti coloro che ti amano.
È proibito non fare le cose per te stesso,
avere paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro.
È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire,
dimenticare i suoi occhi e le sue risate
solo perche' le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.
Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.
È proibito non cercare di comprendere le persone,
pensare che le loro vite valgono meno della tua,
non credere che ciascuno tiene il proprio cammino
nelle proprie mani.
È proibito non creare la tua storia,
non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te,
non comprendere che cio' che la vita ti dona,
allo stesso modo te lo puo' togliere.
È proibito non cercare la tua felicita',
non vivere la tua vita pensando positivo,
non pensare che possiamo solo migliorare,
non sentire che, senza di te,
questo mondo non sarebbe lo stesso.
non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso.



Nato in Cile nel 1904 è una delle voci più significative del XX secolo. Cominciò a scrivere poesie fin dall'adolescenza, la sua prima raccolta è del 1923 "Crepuscolo". Dopo aver trascorso un periodo in Spagna durante la guerra civile ritorna in Cile, si iscrive al partito comunista e viene eletto senatore. Costretto all'esilio, dal quale scrive un numero notevole di opere, nel 1952 ritorna in Cile, sostiene l'elezione di Allende e ottiene l'incarico di ambasciatore del Cile in Francia. Nel 1971 riceve il premio Nobel per la letteratura...muore a Santiago nel 1973 pochi giorni dopo il colpo di stato di Pinochet segna la fine del governo Allende e l'instaurazione della dittatura.

lunedì 6 aprile 2015

Charles Bukowski - Lancia il dado



Charles Bukowski 




 Lancia il dado



Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.
Altrimenti, non cominciare mai.
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.
Ciò potrebbe significare perdere fidanzate, mogli, parenti, impieghi 
e forse la tua mente.
Fallo fino in fondo.
Potrebbe significare non mangiare per 3 o 4 giorni.
Potrebbe significare gelare su una panchina del parco.
Potrebbe significare prigione,
Potrebbe significare derisione, scherno, isolamento.
L’isolamento è il regalo, le altre sono una prova della tua resistenza, 
di quanto tu realmente voglia farlo.
E lo farai a dispetto dell’emarginazione e delle peggiori diseguaglianze.
E ciò sarà migliore di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.
Non esiste sensazione altrettanto bella.
Sarai solo con gli Dei.
E le notti arderanno tra le fiamme.
Fallo, fallo, fallo. FALLO!
Fino in fondo, fino in fondo.
Cavalcherai la vita fino alla risata perfetta.
È l’unica battaglia giusta che esista.



Nato in Germania nel 1920,  si trasferisce a Los Angeles all'età di 2 anni. La vita in questo nuovo paese non è semplice, la situazione familiare non è delle più felici, racconterà queste vicende nel suo romanzo "Panino al prosciutto". Negli anni successivi fa molti lavori spendendo tutto quello che ha per bere. Cambia continuamente città e dopo varie esperienze, sia lavorative che sentimentali,scrive Factotum e Post Office.
Successivamente scrive Donne, e Storie di Ordinaria follia. Vivrà in serenità con la moglie Linda e tanti gatti nella sua casa di San Pedro. Nel 1988 si ammala di tubercolosi, ma continua a scrivere e pubblicare libri , Hollywood e Pulp, fino alla fine dei suoi giorni. Muore nel 1994 stroncato dalla leucemia.