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martedì 30 giugno 2015

La Forza della Ragione di Oriana Fallaci

La genesi de "La Forza della Ragione" è sorprendente quanto il suo contenuto.
Oriana Fallaci voleva darci solo un post-scriptum intitolato "Due anni dopo" cioè una breve appendice alla trentesima edizione d "La Rabbia e l'Orgoglio" (più di 1 milione di copie in Italia e best-seller in tutti i numerosi paesi nei quali è stato tradotto). Ma quando ebbe concluso il lavoro s'accorse d'aver scritto un altro libro.



La Fallaci parte stavolta dagli incivili attacchi e dalle minacce di morte ricevute per "La Rabbia e l'Orgoglio", e, identificandosi in tal Mastro Cecco che a causa d'un libro nel 1328 venne bruciato vivo dall'Inquisizione, si presenta come una Mastra Cecca che eretica irriducibile e recidiva sette secoli dopo fa la stessa fine.

Tra il primo e il secondo rogo, una rigorosissima analisi di ciò che chiama l'Incendio di Troia ossia di un'Europa che a suo giudizio non è più Europa

è ormai Eurabia, colonia dell'Islam! 
(E l'Italia un caposaldo di tale colonia):

Lo fa in chiave storica filosofica morale politica, al solito affrontando temi che nessuno osa affrontare ed usando una logica impeccabile.

"La Forza della Ragione" è un inno al raziocinio e alla verità.

Il lettore vi troverà un pozzo di idee e di notizie espresse anche attraverso riferimenti personali. (Indimenticabile il capitolo dove la Fallaci si dichiara atea-cristiana).

Vi ritroverà pure una straordinaria maturità di pensiero e pagine di humour irresistibile (Vedi ad esempio le "letterine" e la cronaca immaginaria dell'autodafé con cui Mastra Cecca viene bruciata)

Ma soprattutto vi troverà il coraggio e la nobiltà d'animo in cui oggi v'è tanto bisogno.

La Rizzoli International Publications è fiera i pubblicare questo gran libro di cui la Fallaci dice semplicemente:

Scriverlo era mio dovere


"Stavolta non mi appello alla rabbia, all'orgoglioi, alla passione. Mi appello alla Ragione.
E insieme a Mastro Cecco che di nuovo sale sul rogo acceso dall'irragionevolezza ti dico: bisogna ritrovare la Forza della Ragione"








Oriana Fallaci
Firenze 1929 - 2006
Scrittrice e giornalista italiana
La Forza della Ragione - 2004







lunedì 29 giugno 2015

Charles Bukowski - Non dimenticare



Charles Bukowski

Non dimenticare



c'è sempre qualcuno o qualcosa
che ti aspetta,
qualcosa di più forte, più intelligente,
più malefico, più resistente,
più dolce, più grasso, più grande, più piccolo,
e qualcosa con occhi di tigre e fauci di squalo,
qualcosa di più pazzo della pazzia,
di più furbo della furbizia,
c'è sempre qualcuno o qualcosa 
che ti aspetta, 
mentre metti le scarpe
o dormi
o vuoi il bidone dell'immondizia
o carezzi il gatto
o lavi i denti
o festeggi 
c'è sempre qualcuno o qualcosa 
che ti aspetta.

tienilo bene a mente 
cosicché quando succede 
sarai il più pronto possibile.

nel frattempo, buona giornata a te
se ci sei ancora. 
io penso di esserci, 
mi sono appena bruciato le dita 
con l'ennesima
sigaretta.



Nato in Germania nel 1920,  si trasferisce a Los Angeles all'età di 2 anni. La vita in questo nuovo paese non è semplice, la situazione familiare non è delle più felici, racconterà queste vicende nel suo romanzo "Panino al prosciutto". Negli anni successivi fa molti lavori spendendo tutto quello che ha per bere. Cambia continuamente città e dopo varie esperienze, sia lavorative che sentimentali,scrive Factotum e Post Office.
Successivamente scrive Donne, e Storie di Ordinaria follia. Vivrà in serenità con la moglie Linda e tanti gatti nella sua casa di San Pedro. Nel 1988 si ammala di tubercolosi, ma continua a scrivere e pubblicare libri , Hollywood e Pulp, fino alla fine dei suoi giorni. Muore nel 1994 stroncato dalla leucemia.











lunedì 22 giugno 2015

Jacques Prevért - Canzone della Senna



Jacques Prévert

Canzone della Senna




La Senna è fortunata
Non ha preoccupazioni
Se la spassa bellamente
Giorno e notte
Esce dalla sorgente
Pian piano senza rumore
E senza prendersela troppo
Senza uscire dal suo letto 
Verso il mare se ne va
Passando per Parigi.

La Senna è fortunata
Non ha preoccupazioni
E quando va girando
Lungo i suoi canali
Col suo bel vestito verde
E le sue luci dorate
Notre-Dame gelosa
Immobile e severa
Dall'alto di tutte le sue pietre
La guarda di traverso.

Ma la Senna se ne infischia
Non ha preoccupazioni
Se la spassa bellamente
Giorno e notte
E se ne va verso Le Havre
Se ne va verso il mare
Passando come un sogno
In mezzo ai misteri
Delle miserie di Parigi.




Nasce a Neuilly-sur-Seine nel 1900 ed è uno dei poeti francesi più popolari del XX secolo. Conosce, da giovanissimo, André Breton, Raymond Queneau e i surrealisti ed entra a far parte di questo gruppo, interessato dall'arte populista. Nel 1928 si discosta da questi e frequenta il Groupe Octobre, della Federazione Teatro Operaio. Tra il 1932 e il 1936 inizia le sue collaborazioni cinematografiche. Dopo un grave incidente, nel 1948, si trasferisce con la famiglia a Sanit Paul de Vence  dove rimane fino al 1951. 
I temi preferiti, nella sua poesia, sono l'amore, la libertà, il sogno e la fantasia, ma anche l'umorismo e la satira contro i potenti. Ricordiamo fra i tanti suoi successi: Parole (1945), La pioggia e il bel tempo (1955), Alberi (1976); in Italia sono state pubblicate, oltre a queste, varie antologie come Le foglie morte (dal titolo di una sua celebre poesia), Poesie d'amore e Poesie. Muore a Parigi nel 1977.

lunedì 15 giugno 2015

PABLO NERUDA - Mi piace quanto taci


Pablo Neruda

Mi piace quando taci





mi piaci quando taci perche' sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.


poiche' tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconica.


mi piaci quando taci e sei come distante.
e stai come lamentandoti, farfalla turbante.
e mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.


lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
sei come la notte, silenziosa e costellata.
il tuo silenzio e' di stella, cosi lontano e semplice.


mi piaci quando taci perche' sei come assente.
distante e dolorosa come se fossi morta.
allora una parola, un sorriso bastano.
e son felice, felice che non sia cosi.



Nato in Cile nel 1904 è una delle voci più significative del XX secolo. Cominciò a scrivere poesie fin dall'adolescenza, la sua prima raccolta è del 1923 "Crepuscolo". Dopo aver trascorso un periodo in Spagna durante la guerra civile ritorna in Cile, si iscrive al partito comunista e viene eletto senatore. Costretto all'esilio, dal quale scrive un numero notevole di opere, nel 1952 ritorna in Cile, sostiene l'elezione di Allende e ottiene l'incarico di ambasciatore del Cile in Francia. Nel 1971 riceve il premio Nobel per la letteratura...muore a Santiago nel 1973 pochi giorni dopo il colpo di stato di Pinochet segna la fine del governo Allende e l'instaurazione della dittatura.



giovedì 11 giugno 2015

MAURIZIO RUSSO - Cinque



Un numero che ritorna periodicamente, come un ciclo che compie il suo corso per poi ripartire, è il nostro ieri che ritornerà domani, trovando differenze unicamente nel nostro modo di affrontarlo...






Cinque

Cinque le dita di una mano,
cinque i sensi che adoperiamo.

Cinque i lustri da aspettare,
prima che la mia saggezza
potrò adoperare.

Cinque gli anni che avevo
quando di rabbia
piangevo.

Cinque i mesi fino a maggio
che è di toro e gemelli
passaggio.

Cinque i giorni da lavorare,
ogni settimana
per poi riposare.

Cinque le ore del mattino
quando mi sveglio
e ti sono vicino.

Cinque i minuti da aspettare
se vieni presto
per poi parlare.

Cinque i secondi per pensarci su,
poi sbatto le ciglia
e non ci penso più.



Mi chiamo Maurizio Russo, scrivo da un po di anni ed anche se provengo da un territorio socialmente difficile, o più precisamente impegnativo come Casal di Principe, ho iniziato a scrivere per chiarirmi con me stesso prima che con gli altri. Ho preso così gusto all'opera di scrittura, quindi a lavorare agli scritti prestando attenzione alla forma estetica al di la dei concetti espressi. Non so dare indicazioni accademiche per il genere delle mie poesie, scrivo d'istinto, e per tanto accetto ogni genere di critica sulle mie pubblicazioni.

Collaboro da tempo con Radio l'Isola che non c'è sia nella lettura delle mie poesie che dando ampio spazio a questo tema assai affascinante!


Buona lettura ai frequentatori di queste pagine e se vi parrà il caso: 
fatemi sapere la vostra!!!

vinci995@libero.it

lunedì 8 giugno 2015

Per te amore mio - Jacques Prevért


Jacques Prevért

Per te amore mio







Sono andato al mercato degli uccelli 
e ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
e ho comprato fiori
Per te
amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
e ho comprato catene
pesanti catene
Per te 
amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
e t'ho cercata
ma non ti ho travata
amor mio.






Nasce a Neuilly-sur-Seine nel 1900 ed è uno dei poeti francesi più popolari del XX secolo. Conosce, da giovanissimo, André Breton, Raymond Queneau e i surrealisti ed entra a far parte di questo gruppo, interessato dall'arte populista. Nel 1928 si discosta da questi e frequenta il Groupe Octobre, della Federazione Teatro Operaio. Tra il 1932 e il 1936 inizia le sue collaborazioni cinematografiche. Dopo un grave incidente, nel 1948, si trasferisce con la famiglia a Sanit Paul de Vence  dove rimane fino al 1951. 
I temi preferiti, nella sua poesia, sono l'amore, la libertà, il sogno e la fantasia, ma anche l'umorismo e la satira contro i potenti. Ricordiamo fra i tanti suoi successi: Parole (1945), La pioggia e il bel tempo (1955), Alberi (1976); in Italia sono state pubblicate, oltre a queste, varie antologie come Le foglie morte (dal titolo di una sua celebre poesia), Poesie d'amore e Poesie. Muore a Parigi nel 1977.

lunedì 1 giugno 2015

Hermann Hesse - Rosa purpurea


Hermann Hesse 

 Rosa purpurea





Ti avevo cantato una canzone.
Tu tacevi. La tua destra tendeva
con dita stanche una grande,
rossa, matura rosa purpurea.

E sopra di noi con estraneo fulgore
si alzò la mite notte d'estate,
aperta nel suo meraviglioso splendore,
la prima notte che noi godemmo.

Salì e piegò il braccio oscuro
intorno a noi ed era così calma e calda.
E dal tuo grembo silenziosa scrollasti
i petali di una rosa purpurea.




Nasce a Calw, in Germania nel 1877, dopo aver abbandonato gli studi in seminario prosegue la sua formazione da autodidatta, fu uno spirito ribelle e polemico contro ogni valore istituzionalizzato. Le sue opere, incentrare su personaggi alla ricerca di se stessi hanno affascinato intere generazioni. Nel 1946 viene insignito del premio Nobel per la Letteratura. I primi romanzi: Peter Camenzind e Sotto la Ruota. 
Influenzato anche dalle teorie di Jung va alla ricerca di nuovi valori in alternativa a quelli tradizionali. Le sue opere più celebri sono: Demina, Siddharta, Lupo della steppa, Narciso e Boccadoro, Il gioco delle perle di vetro. Muore a Lugano nel 1962, il giorno prima della sua morte scrive la poesia "scricchiolio di un ramo spezzato"