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sabato 17 dicembre 2016

La fine di un incubo! Intervista con Simona Pisani.

L'intervista a Simona Pisani riguarda una triste storia che molti ricorderanno, altri, forse, no!


Qui brevemente gli eventi:

"Circa 4 anni fa Mohammed Kharat, di nazionalità siriana, lascia l'Italia portandosi via la sua bimba di appena 2 anni. La FUGA, perchè tale è, ha dell'incredibile perchè questo individuo, passando da Atene e poi da Damasco, viaggia senza documenti validi per l'espatrio sia per quanto riguarda la propria persona che per la figlia.

Gli appelli della madre non si contano più!

Le autorità italiane nel marzo del 2012, dopo la separazione dei genitori della piccola rapita, decretano la decadenza della potestà del padre siriano e viene affidata alla madre. La bimba è cittadina Italiana!

La procura di Monza mobilita l'Interpol ed emette un MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE contro il padre con l'accusa di sottrazione di minore.
Inoltre viene anche registrato un tentativo di riscatto e minacce nei confronti della madre della piccola Italiana rapita dal padre (non la vedrai mai più...la rivedrai in una bara e via dicendo)

Il caso della bimba rapita arriva anche in parlamento e numerosi sono gli appelli fatti alla Farnesina, ma le difficoltà sono tante visto che in Siria c'è una guerra civile!"

Questo è il racconto, in breve, per comprendere come e perchè la presenza di Simona Pisani diventa molto importante in questa storia e del suo epilogo




Intervista

-  Ciao Simona, prima di parlare di questa storia vuoi raccontarci qualche cosa di te? chi sei? quali sono i tuoi interessi?
Mi chiamo Simona Pisani, sono una volontaria umanitaria per la difesa dei diritti dei minori nelle zone colpite dalla guerra, in particolare in Siria, dove ho fondato una scuola orfanotrofio (Rahma) che significa misericordia, nome datomi dai siriani che ho aiutato. 

-  Come sei venuta a conoscenza della storia della piccola rapita dal padre e portata in Siria? 
In seguito a delle confidenze del Kharat ho effettuato ricerche online sul caso, il rapimento della minore italiana, arrivando così all'associazione CIATDM ed alla sua Presidente Aurelia Passaseo che creò un evento per la ricorrenza del compleanno della bimba. Dopo tre giorni, spesi a monitorare la signora Passaseo, l’ho contattata inviandole 2 foto della bimba con la notizia che la bimba stava bene ed era viva. Da allora ho continuato a mantenere i contatti con la Presidente del CIATDM per informarla su come si evolveva la situazione.

 -  Come sei venuta in contatto con il Kharat, il padre rapitore della piccola?
A seguito di un mio progetto, gestito a distanza nella zona di Aleppo (distribuzione di pane gratuito), ho ricevo una richiesta di amicizia e aiuto del kharat, rivolgendosi a me in lingua italiana, la cosa mi apparve assai strana per un siriano, perchè la loro seconda lingua è l'inglese. Per curiosità iniziai un rapporto di semplice amicizia con scambi di opinioni. Dopo circa 3 mesi in seguito alle mie insistenti domande mi ha rivelato che era lo stesso individuo che aveva rapito la bimba.
-  Le autorità erano a conoscenza di questo tuo contatto e se sì che indicazioni hai avuto da loro per proseguire il contatto?
Dopo una telefonata avvenuta tra me ed  Aurelia Passaseo, la sottoscritta si è messa a disposizione dell'avvocato della madre della bimba rapita e dell’investigatore che stava seguendo il caso. Mi sono anche recata dalle autorità locali per  diverse deposizioni e consegna di materiale che il Kharat mi inviava.

-  In questa faccenda particolarmente pericolosa per te e per la tua famiglia chi ti ha sostenuto?
Ho instaurato subito un bellissimo rapporto di fiducia e ammirazione con Aurelia Passaseo, presidente del CIATDM, che ha accettato la mia richiesta di fare da intermediario tra me e la madre della piccola. Poiché sono una persona emotiva mi sarebbe stato difficile continuare a mantenere i rapporti con l’altra parte in causa ossia il padre rapitore.
Nel tempo però alcune mie richieste, come ad esempio il silenzio stampa per non mettere in pericolo la mia vita e quella della mia famiglia, sono state disattese mettendo a rischio la  nostra incolumità,  vorrei precisare che ho un figlio minorenne anch’io!
Inoltre  sono state fatte illazioni sul mio conto poco piacevoli e piuttosto gravi, come ad esempio che io fossi una trafficante di materiali illegali. Ciò avrebbe potuto mettere in serio pericolo non solo l'esistenza della mia famiglia ma avrebbe potuto creare serissimi problemi con la magistratura inquirente. 

-  Hai avuto delle minacce da parte del Kharat? in quali circostanze?
In due occasioni ho ricevuto minacce del kharat ovvero l'immagine di un coltello insanguinato accompagnato dal messaggio che quella sarebbe stata la mia sorte se lo avessi allontanato da me.

-  Quando sei partita per la Turchia con gli inviati delle Iene, le autorità erano a conoscenza di questo tuo viaggio? se sì, che tipo di protezione ti hanno fornito?
Non posso rispondere ma le autorità lo sapevano.

-  Perchè hai portato avanti questo contatto, pericoloso per te e la tua famiglia? Quali sono le motivazioni che ti hanno fatto andare fino in fondo a questa storia?
In due anni il livello di fissazione morbosa del kharat nei miei confronti ha raggiunto i limiti della sopportazione:  chiamate continue e qualunque ora del giorno iniziando dalle 6 del mattino ed insistenza nel volermi incontrare quindi era necessaria la parola fine.

-  Quando eri in Turchia con gli inviati delle Iene, vi eravate già organizzati per farlo arrestare il Kharat oppure è stata una iniziativa dettata del momento?
No, è stata una fortuita circostanza, è successo per caso. 

-  Che tipo di epilogo ti aspetti ora che è nelle mani della giustizia turca?
Le autorità turche presto lo rimpatrieranno in Siria, sul capo del Kharat pende un mandato di cattura internazionale.

-  Ora come ti senti? hai ancora paura per te e per la tua famiglia? temi ancora che lui o chi per lui ti possa fare del male?
Non temo più il kharat, in due annidi contatti ho potuto conoscere anche il suo lato meno oscuro. Inoltre in più occasioni mi ha mostrato che, dopo aver sbagliato commettendo il reato di rapimento, ha agito negli interessi della figlia.

-  La madre della piccola rapita era a conoscenza del contatto e dell'iter che stavi perseguendo per poter avere notizie e magari rintracciare la bambina?
Negli ultimi tempi solo Aurelia Passaseo era a conoscenza dei miei movimenti. Purtroppo in seguito a situazioni particolarmente strane (illazioni gratuite sulla mia persona) ho dovuto interrompere i contatti sia con l’investigatore della madre che con il suo avvocato.Da queste persone non ho mai ricevuto uno straccio di scuse anche dopo che avevano verificato il mio completo disinteresse verso il Kharat o richieste economiche.

-  Devi ringraziare qualcuno? Qualcuno che ti è stato accanto in tutta questa vicenda senza chiedere mai nulla?
Certamente e sono veramente poche purtroppo! Ringrazio  la mia famiglia che ha sopportato il massimo consentito ed Aurelia Passaseo, presidente del CIATDM che con tantissima pazienza mi è stata accanto anche nei momenti più bui e tormentati! 
















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