Non bisogna
Non bisogna lasciar giocare gli intellettuali con i fiammiferi
Perché Signori miei se lo si lascia solo
Il gran mondo mentale miei Sssignori
Non è per niente allegro
E non appena è solo
Lavora arbitrariamente
Innalzando tutto per sé
Con tante chiacchiere generose sul lavoro dei muratori
Un auto-monumento
Ripetiamolo dunque miei Ssssignori
Se lo si lascia solo
Il mondo mentale
Mente
Monumentalmente.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW76xOi6PpPCH5AjJULvjpnNaBKaqXHNAXJA7A67c2MozU0ScAlI11gdYaCKjWXFdddvN88JSzrJVYQCi6J3Di3e_kAc9iPUTY7EW91PU6kQKf0Tkonl8_IgOn4RuwoH78yQJgAziTJAc/s1600/jacques-precc81vert.jpg)
I temi preferiti, nella sua poesia, sono l'amore, la libertà, il sogno e la fantasia, ma anche l'umorismo e la satira contro i potenti. Ricordiamo fra i tanti suoi successi: Parole (1945), La pioggia e il bel tempo (1955), Alberi (1976); in Italia sono state pubblicate, oltre a queste, varie antologie come Le foglie morte (dal titolo di una sua celebre poesia), Poesie d'amore e Poesie. Muore a Parigi nel 1977.