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venerdì 20 novembre 2015

Platone e Socrate credevano nella reincarnazione (1)


"Quando ripenso ai miei lunghissimi anni di studi classici durante i quali nessuno dei miei professori ha mai accennato a questa questione!
Eppure Pitagora, Platone, Socrate ci credevano, basta andare a rileggersi i testi di Platone: è lì, scritto in bianco e nero, un pò dappertutto!

Durante le lezioni di filosofia la trasmigrazione delle anime era stata citata sotto la denominazione di METEMPSICOSI (la parola reincarnazione è piuttosto recente e data dal 1875; essa è stata divulgata dai discepoli di Allan Kardec) ed era presentata come una ridicola teoria su cui non valeva la pena di perdere il tempo "una idea grottesca che consiste nel pensare che un uomo possa rinascere topo!"

Eppure dobbiamo essere un pò più logici: da ben 20 secoli l'occidente professa un'ammirazione sconfinata per la saggezza greca da cui proviene, e su cui i basa, tutta la nostra cultura.

I filosofi greci dell'antichità avevano previsto l'atomo e l'elettricità (due parole greche!), avevano scoperto la precessione degli equinozi e misurata la circonferenza della terra...Forse che questi greci deliravano solo quando parlavano di reincarnazione?

Come possiamo essere così poco onesti da espungere dai testi di Platone il concetto fondamentale dell'immortalità dell'anima attraverso una serie di vite successive? Come possono tanti secoli di studi aver occultato quest punto dei testi classici che sono tanto espliciti?

Nel FEDONE Platone fa parlare Socrate:

"E' un'opinione molto antica che le anime, nell'abbandonare questo mondo, vadano negli Inferi da cui esse ritornano in questo modo per ricominciare una nuova vita, dopo essere passati attraverso la morte. Mi sembra, oh Cebes, che non si possa opporre a questa verità e che noi non ci sbagliamo ammettendole....perchè è certo che i viventi nascono dai morti".

"Ciò che tu dici, oh Socrate - disse Cebes interrompendolo - è il seguito necessario di un altro principio che h inteso spesso stabilire, e cioè che la nostra scienza altro no è che reminiscenza. Se questo principio è vero, ne consegue, di necessità, che noi abbiamo appreso in un'altra epoca le cose che ora ricordiamo..."
Socrate acconsente e dice " quello che noi chiamiamo apprendere non è forse rientrare in possesso della scienza che avevamo, e non avremmo forse ragione a chiamarla ricordarsi?"

Altrove (nella REPUBBLICA), Platone dice anche "ognuno è responsabile delle sue scelte, Dio è innocente...le anime sono soprattutto guidate dalle abitudini che hanno contratto nelle vite precedenti".

<continua>

[Dorothèe Koechlin De Bizemont]


Per approfondire puoi leggere: Astrologia Karmica 




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