"Quando ripenso ai miei lunghissimi anni di studi classici durante i quali nessuno dei miei professori ha mai accennato a questa questione!
Eppure Pitagora, Platone, Socrate ci credevano, basta andare a rileggersi i testi di Platone: è lì, scritto in bianco e nero, un pò dappertutto!

Eppure dobbiamo essere un pò più logici: da ben 20 secoli l'occidente professa un'ammirazione sconfinata per la saggezza greca da cui proviene, e su cui i basa, tutta la nostra cultura.
I filosofi greci dell'antichità avevano previsto l'atomo e l'elettricità (due parole greche!), avevano scoperto la precessione degli equinozi e misurata la circonferenza della terra...Forse che questi greci deliravano solo quando parlavano di reincarnazione?
Come possiamo essere così poco onesti da espungere dai testi di Platone il concetto fondamentale dell'immortalità dell'anima attraverso una serie di vite successive? Come possono tanti secoli di studi aver occultato quest punto dei testi classici che sono tanto espliciti?
Nel FEDONE Platone fa parlare Socrate:

"Ciò che tu dici, oh Socrate - disse Cebes interrompendolo - è il seguito necessario di un altro principio che h inteso spesso stabilire, e cioè che la nostra scienza altro no è che reminiscenza. Se questo principio è vero, ne consegue, di necessità, che noi abbiamo appreso in un'altra epoca le cose che ora ricordiamo..."
Socrate acconsente e dice " quello che noi chiamiamo apprendere non è forse rientrare in possesso della scienza che avevamo, e non avremmo forse ragione a chiamarla ricordarsi?"
Altrove (nella REPUBBLICA), Platone dice anche "ognuno è responsabile delle sue scelte, Dio è innocente...le anime sono soprattutto guidate dalle abitudini che hanno contratto nelle vite precedenti".
<continua>
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