CONTRO LA PENA DI MORTE
Voglio ricordare due innocenti: Sacco e Vanzetti
Il 23 agosto 1927, alle ore 0,19 veniva giustiziato sulla sedia elettrica Nicola Sacco. Alle 0,26 toccava a Bartolomeo Vanzetti subire lo stesso destino. Ma la storia di Sacco e Vanzetti, i due emigrati italiani accusati negli Stati Uniti di aver preso parte ad una rapina uccidendo un cassiere e una guardia nonostante le prove evidenti della loro innocenza, si chiudeva con la loro esecuzione.
MARTIRI RIABILITATI - Una storia di ordinaria ingiustizia, che divenne qualcosa di più grande e simbolico. Come lo stesso Bartolomeo Vanzetti comprese, quando rivolgendosi alla giuria che lo condannò alla pena di morte, disse: «Mai vivendo l'intera esistenza avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini». Il destino dei due anarchici italiani, capri espiatori di un'ondata repressiva lanciata dal presidente Woodrow Wilson contro la «sovversione», non solo smosse le coscienze degli uomini dell'epoca, ma come un fantasma continuò ad agitare l'America per decenni. Finché nel 1977, cinquant'anni dopo la loromorte, il governatore del Massachusetts Michael Dukakis riconobbe in un documento ufficiale gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la memoria di Sacco e Vanzetti.
Credo fermamente che la pena di morte praticata ancora in molti Paesi sia un atto incivile e barbaro.
Nonostante tutto si continua a compierlo.
La Cina è in testa in assoluto per le sue vittime.
Quando l’uomo riuscirà a capire che uccidendo un altro uomo fa l’errore più indegno che lo rende ignobile contro i diritti umani, potrà essere considerato una persona civile. Altrimenti si può benissimo paragonarlo a una bestia assetata di sangue.
Sacco e Vanzetti, due martiri: il loro errore giudiziario, non ha insegnato nulla ai loro boia!
E finché l’uomo continuerà a fare Dio, non ci sarà mai una giustizia vera.
Nicole Dark
Nicole Dark da sempre è impegnata quotidianamente nella divulgazione di tutti quei problemi che "deturpano l'anima" e la ringrazio per l'impegno e la serietà con cui li affronta.
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