Ormai siamo abituati a quasi tutto, ma forse ancora qualcosa che possa stupirci in questo Mondo c’è.
E’ di ieri mattina la notizia che arriva da Pechino e lascia a bocca aperta: “vendono la figlia online per comprare un iPhone”. Il tragico evento è stato reso noto da un’agenzia di stampa cinese.
Il tribunale di Shanghai avrebbe denunciato i genitori della povera piccola per traffico di esseri umani, dopo la scoperta della vendita sul web della figlia. Non si è a conoscenza della cifra esatta incassata dalla coppia a seguito della trattativa. Si parla comunque di un numero che oscilla tra 5.000 e 9.000 euro circa.
Ciò che rende ancora più drammatica e agghiacciante la vicenda è la destinazione finale di questi soldi, usati per l’acquisto, sempre online, di un iPhone, di scarpe di lusso e altri beni materiali.
Nella logica imperante del consumismo senza freni della Cina il ragionamento non fa una piega: non hanno i soldi per ostentare benessere e quindi vendono la figlia.
Il nome cinese della Cina è Zhong Guo, e vuol dire terra di mezzo, terra al centro del Mondo.

Oggi, a circa 150 anni dall’apertura dei confini a quei “barbari“, sono proprio le abitudini peggiori di quegli stranieri occidentali, quelle ereditate dal grande territorio asiatico e ingigantite all’ennesima potenza.
Il fenomeno del consumismo sta assumendo in Cina dimensioni enormi, che portano poi a situazioni pericolose ed estreme come quella di ieri.
La Cina ha vissuto in circa 40 anni quella che per l’Europa è stata la tappa del Medio Evo e il suo sviluppo nella società moderna. Da carretti, galline e polvere per le strade, sono passati a una urbanizzazione, industrializzazione e a un numero di traffici commerciali e un consumismo senza precedenti.
E, sempre di oggi, è la notizia che mostra al Mondo, la Cina come uno dei pochi paesi in continua crescita economica che si attesta intorno all’8% costante negli ultimi mesi. Staremo a vedere come questa corsa allo sviluppo e alla produzione massiccia sarà gestito e assimilato dalla popolazione cinese, anche se i presupposti, non ci fanno pensare ad un modo migliore.
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