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martedì 8 luglio 2014

Hermann Hesse - Eleanor



Hermann Hesse

Eleanor





Le sere d' autunno mi ricordano te

I boschi giacciono bui, il giorno si scolora

ai bordi dei colli in rosse aureole.

In un casolare vicino piange un bimbo.

Il vento se ne va a passi tardi

attraverso i tronchi a raccogliere le ultime foglie.

Poi sale, abituata ormai da lungo ai torbidi sguardi,

l' estranea solitaria falce di luna

con la sua mezza luce da terre sconosciute.

Se ne va fredda, indifferente, per il suo sentiero.

La sua luce avvolge il bosco, il canneto, lo stagno

e il sentiero con pallido alone melanconico.

Anche d' inverno in notti senza luce

quando alle finestre vorticano danze di fiocchi

e il vento tempestoso, ho spesso l' impressione di guardarti.

Il piano intona con forza ingannevole

e la tua profonda e cupa voce di contralto

mi parla al cuore. Tu la più crudele delle belle donne.

La mia mano afferra alle volte la lampada

e la sua luce tenue posa sulla larga parete.

Dalla antica cornice la tua immagine oscura guarda

mi conosce bene e mi sorride, stranamente.

Ma io ti bacio mani e capelli

e sussurro il tuo nome.


Nasce a Calw, in Germania nel 1877, dopo aver abbandonato gli studi in seminario prosegue la sua formazione da autodidatta, fu uno spirito ribelle e polemico contro ogni valore istituzionalizzato. Le sue opere, incentrare su personaggi alla ricerca di se stessi hanno affascinato intere generazioni. Nel 1946 viene insignito del premio Nobel per la Letteratura. I primi romanzi: Peter Camenzind e Sotto la Ruota. 
Influenzato anche dalle teorie di Jung va alla ricerca di nuovi valori in alternativa a quelli tradizionali. Le sue opere più celebri sono: Demina, Siddharta, Lupo della steppa, Narciso e Boccadoro, Il gioco delle perle di vetro. Muore a Lugano nel 1962, il giorno prima della sua morte scrive la poesia "scricchiolio di un ramo spezzato"

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