
Così parlò Zaratustra (So spricht Zarathoustra)
I Magi che visitarono Gesù Bambino erano sacerdoti zoroastriani (mazdei), religione che sussiste ancor oggi presso i Parsi in India.

E' chiaro il legame di questo culto con l'India, per quanto i "misteri di Mitra" fossero stati semplificati e adattati alla mentalità del mondo romano (Mitra è il nome zenda del sole).
Induismo e buddismo
La tradizione indiana che per lungo tempo è stata ignorata, o considerata inaccettabile da noi occidentali, merita ben altro che il dispregio che il razionalismo professa nei suoi confronti, ed essa non ha mai cessato di sostenere la realtà dell'incarnazione,.

Possiamo trovare gli sviluppi dettaglii su La via della Reincarnazione (o samsara), nel Mabarata fra cui la Bhagavad-Gita, e su le Leggi di Manu.
Le varie reincarnazioni, erano considerate come un'espiazione: ancor oggi la grande preoccupazione degli indiani pii è quella di cercare di evitare reincarnazioni dolorose e umilianti (in corpi umani miserevoli o in corpi animali oppure in forme vegetali), per giungere a quello stato di beatitudine in cui non c'è più la necessità di reincarnarsi.

Occorre dunque tanto per giungere all'ìlluminiazione finale?
Ma anche di più, affermano i Buddisti!
E solo coloro che sono pervenuti ad un altissimo grado di saggezza possono contemplare con occhi sereni e a cuor tranquillo le loro incarnazioni precedenti.
L'oblio ci risparmia dei traumi...del resto questo è quanto credevano gli antichi greci: infatti per loro le ombre dei defunti dovevano, prima di reincarnarsi, bere le acque del fiume Lete (l'oblio).
I Buddisti vanno oltre e prevedono e organizzano le loro esistenze successive, innanzitutto con un programma di vita (non nuocere agli altri, non ammazzare, non mentire, non rubare, non sparlare, rimanere puri di pensiero e di parole, non godere troppo dei piaceri).
E questo è il fine ultimo della vita monastica in India e nel Tibet in cui si ritiene che lo sviluppo delle facoltà più alte dell'anima permetta all'uomo di scegliere in anticipo le sue future incarnazioni.
Tale scelta, se è necessario incarnarsi ancora una volta, viene fatta per mezzo di un preciso rituale e di cerimonie prima e dopo la morte (i parenti del moribondo gli leggono preghiere e consigli che lo aiuteranno a dirigersi).

Egli sa che alla sua morte, arrivato al Bardo dovrà orientarsi senza lasciarsi spaventare dalla proiezione delle sue forme-pensiero, che assumono un andamento dei color e dei suoni terrificanti.
Se è vissuto come un santo e perciò è riuscito ad acquisire un distacco sufficiente, egli sarà in grado d chiudere la porta delle matrici da cui ci si incarna.
Ma se non ne è stato capace, è costretto a reincarnarsi e scegliersi con cura la sua nuova famiglia.

Per facilitare una buona rinascita, l'anima del morto deve recitare il mantra sacro Om mani Pasme Aum e concentrarsi sulle preghiere e pensieri che gli sono indicati.***
[continua]
[Dorothèe Koechlin De Bizemont]
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