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lunedì 8 aprile 2019

Pedofilia e Dintorni di Aurelia Passaseo




Pedofilia e Dintorni


Ormai si parla sempre di più di pedofilia, non passa giorno che le cronache dei giornali ci raccontano storie di abusi o di pedofilia in danno di minori. 
Abusi che, vengono perpetrati in danno di minori all’interno ed esterno della famiglia, abusi che avvengono nella rete internet dove sedicenti pedofili fingendosi anch’essi bambini adescano i nostri figli tramite le chat che i nostri figli utilizzano spesso per comunicare tra loro e dove si nascondono le insidie e pericoli più dannosi all’armonico sviluppo psicofisico dei nostri ragazzi che sanno utilizzare la rete meglio di noi adulti diventando, così, facili prede di pedofili senza scrupoli entrano in contatto con loro riuscendo il più delle volte a carpire i loro dati, per, poter avere poi, anche attraverso lusinghe di regali, veri e propri appuntamenti ed incontri fisici al fine di poter perpetrare, (con la scusa di un’ideologia sbagliata, distorta di amore e bene verso i bambini ) su di loro violenza per soddisfare le loro perversioni erotiche, oppure per poter attraverso lo scatto di immagini alimentare il mercato della pedopornografia per altre persone pedofile smaniose ed alla ricerca di emozioni sempre più forti che possano soddisfare le proprie e vergognose bramosie sempre in virtù di quell’amore perverso che dicono di sentire per i bambini.

Probabilmente leggendo questo articolo rabbrividirete o forse no, per le parole forti da me usate, ma le uso apposta perché voglio scuotere le vostre coscienze, perché la pedofilia e l’abuso sui minori sono crimini orrendi perpetrati in danno di minori che il solo parlarne debbono scuotere in ognuno di noi la nostra coscienza e farci rabbrividire, anche se a mio avviso non basta rabbrividire al momento od il pietismo che spesso ci pervade nell’apprendere la notizia, occorre impegnarci in una lotta e battaglia comune perché questi orrendi crimini non accadano più e perché chi li compie venga messo in condizione di non nuocere, primo fra tutti scontando per intero tutta la pena che gli viene inflitta senza che gli vengano concessi sconti di pena, o i benefici del rito abbreviato, del patteggiamento, della buona condotta in carcere, dell’indulto o scarcerazione per decorrenza dei termini così come successo giorni fa con il pedofilo di Agrigento che, già condannato perché aveva abusato di tre bambini, era libero di poter circolare tranquillamente e quindi di poter reiterare il reato, oppure come è successo al maestro di musica di una scuola media di Aosta che in via cautelativa era stato sospeso dall’insegnamento perché indagato prima, poi processato e condannato in primo grado perché sorpreso a scaricare e condividere con altri pedofili immagini pedopornografiche dal pc dell’istituto scolastico dove insegnava, oggi è tornato al posto di lavoro perchè dalla sezione lavoro del tribunale di Aosta è stato reintegrato nel suo ruolo di insegnante ed è tornato ad insegnare nella stessa scuola ed agli stessi alunni di prima. Certo con questo, non voglio e nemmeno intendo mettere sotto accusa la famiglia, o demonizzare la rete internet, ma bensì mi piacerebbe e mi mi piace mettere in evidenza alcuni aspetti della pedofilia, senza che vi sia censura o distorsione del problema. 

Tenendo ben presente che l’abuso sessuale perpetrato in danno dei minori a mio avviso è un crimine contro l’umanità e come tale deve essere considerato dalle Istituzioni, e da tutti noi anche se in nessun ordinamento giuridico penale del nostro Paese è previsto, occorre a mio avviso far chiarezza anche sul termine che viene usato della parola pedofilia, senza comunque diminuirne la gravità specie se l’abuso è perpetrato e consumato all’interno della famiglia, perché proprio in questo caso io credo sia opportuno fare chiarezza sgombrando il campo da ogni dubbio cominciando a chiamare e collocare l’abuso sessuale su minore all’interno della cerchia famigliare un vero atto di incesto, e quindi chiamandolo con il suo vero nome “ INCESTO”, perché anche nel nostro ordinamento penale si chiama e si definisce così qualsiasi atto sessuale che avviene tra consanguinei. 
So, e tutti noi lo sappiamo che usare la parola incesto oggi, ancora spaventa, così come spaventava anni fa la parola pedofilia, ma è giunto il momento di dare la giusta collocazione delle parole e dei termini, per evitare di ingenerare confusioni, e per chiarezza dei fatti. Quindi l’abuso sessuale che avviene all’interno della cerchia famigliare a mio avviso si chiama incesto con l’aggravante della violenza, costrizione e coercizione del minore, mentre l’atto di abuso sessuale e tutti gli altri atti quali attenzioni particolari ed altro più o meno gravi compiuti da soggetti esterni alla cerchia famigliare si chiamano e debbono essere chiamati pedofilia perché compiuti da soggetti esterni anche se alle volte sono sempre soggetti che ben conoscono la cerchia famigliare. Detto questo ora intendo parlare anche di un altro tipo di pedofilia, e cioè quello legato alla rete internet e che con l’avvento di essa è esplosa con tutta la sua crudezza. 

Premesso che la rete internet non può e non deve essere demonizzata perché comunque molto importante per quello che è oggi la nostra società, perché ci permette in tempo reale di comunicare con tutto il mondo, tuttavia però la rete internet ha permesso il prolificarsi di bande criminali, che mercificando, sfruttando usando i nostri bambini sono riuscite e riescono a trarne dei profitti, infatti queste bande criminali hanno inteso bene sfruttare la rete per i loro sporchi profitti commercializzando materiale pedopornografico alimentando così di fatto il mercato della pedopornografia del sesso libero di adulti con minori, creando ad hoc immagini violente di abusi e atti sessuali prodotte mediante l’utilizzo, lo sfruttamento e la mercificazione di bambini e bambine. 

Fotografie e film, che hanno fatto esplodere con tutta la loro crudezza il mercato che attraverso la rete internet il problema della pedofilia, perché destinate a soggetti pedofili, che sempre attraverso la rete comperano, scambiano e divulgano queste immagini, fotografie e film sempre più forti e crude, perché più sono forte e più sono crude provocano quella propulsione e istinto violento di soddisfazione e piacere per il pedofilo che è sempre alla ricerca di propulsioni nuove per stimolare i propri istinti. Tutto ciò fa nascere del pericolo per i nostri figli che, se lasciati soli davanti al pc, magari senza protezione possono entrare a loro volta finire di essere adescati da pedofili che proprio attraverso la rete cercano linfa nuova per far di loro il proprio piacere sessuale. 

Il pedofilo si manifesta attraverso la rete al bambino, fingendo di essere anch’esso bambino, instaura con lui un rapporto prima virtuale, e poi quando si sente sicuro carpisce al bambino i propri dati quali, dove abiti, quale scuola frequenti sino a chiederle un vero e proprio incontro. Spesso capita che il pedofilo chieda al bambino delle fotografie, dialoghi con lui di sesso non esplicitamente ma spiegando che non vi è nulla di grave e male se a lui piace fare certe cose con persone più grandi di lui, ma che se fa certe cose con persone più grandi lui non lo deve raccontare a nessuno perché altrimenti i suoi genitori o i cosiddetti esperti lo mandano in terapia, e lui essendo una persona più grande finisce in carcere. 

Il pedofilo, non solo con il bambino che adesca attraverso la rete e non usa la tattica del silenzio, ma usa anche la tattica di complicità, lo rende complice con il silenzio, o con regali a sottostare a propri ricatti. Cosa avviene quando un bambino è vittima di un pedofilo, il bambino si sente sporco, e mette in essere atteggiamenti strani che a un occhio attento di un genitore non possono sfuggire quali : lavarsi spesso, svogliatezza e scarso impegno a scuola e a svolgere ciò che ha sempre fatto, mancanza di un riposo sereno ed altro. 

Ci sarebbero tante cose da dire sulla pedofilia perché ormai è cronaca in negativo di tutti i giorni, ma permettetemi di dire qualcosa su come salvaguardare i nostri ragazzi dai pericoli e dai tranelli della rete e non, ma una cosa la voglio dire e cioè che ci sono sistemi per tutelare i bambini che navigano, ed uno su tutti è la navigazione differenziata, e cioè password diverse tra adulto e minore che permettono sin dalla prima connessione la distinzione tra adulto e minore, dando così la possibilità di capire se a richiedere la connessione è un adulto o un minore, e così facendo si tutelerà il minore fruitore della rete dal rischio di brutti incontri. 

Da ultimo voglio anche dire che per fortuna la nostra legislazione è all’avanguardia per la lotta a questo crimine, certo non è perfetta ma perfettibile, in questo campo vi è ancora molto da fare, molto è stato fatto ma bisogna fare uno sforzo in più per tutelare e proteggere i nostri figli, la società, lo stato, le istituzioni debbono fare ancora molto, ma ricordatevi che la prima tutela la dovete fare voi genitori, ascoltando e dialogando molto di più con i vostri figli perché i primi veri vigili dei vostri figli siete voi.

Aurelia Passaseo Presidente Ciatdm-Onlus

Articolo pubblicato anche su Almaghrebiya

 https://ciatdmcoordinamento.altervista.org/

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