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lunedì 28 dicembre 2020

Il primo giorno dell’anno di Pablo Neruda





Il primo giorno dell’anno 

di 

Pablo Neruda






Lo distinguiamo dagli altri

come se fosse un cavallino

diverso da tutti i cavalli.

Gli adorniamo la fronte con un nastro,

gli posiamo sul collo sonagli colorati,

e a mezzanotte lo andiamo a ricevere

come se fosse un esploratore

che scende da una stella.


Come il pane assomiglia al pane di ieri.

Come un anello a tutti gli anel.

La terra accoglierà questo giorno

dorato, grigio, celeste,

lo dispiegherà in colline,

lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia

e poi, lo avvolgerà nell’ombra.


Così è:

piccola porta della speranza,

nuovo giorno dell’anno,

sebbene tu sia uguale agli altri

come i pani a ogni altro pane,

ci prepariamo a viverti in altro modo,

ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.


 





Nato in Cile nel 1904 è una delle voci più significative del XX secolo. Cominciò a scrivere poesie fin dall'adolescenza, la sua prima raccolta è del 1923 "Crepuscolo". Dopo aver trascorso un periodo in Spagna durante la guerra civile ritorna in Cile, si iscrive al partito comunista e viene eletto senatore. Costretto all'esilio, dal quale scrive un numero notevole di opere, nel 1952 ritorna in Cile, sostiene l'elezione di Allende e ottiene l'incarico di ambasciatore del Cile in Francia. Nel 1971 riceve il premio Nobel per la letteratura...muore a Santiago nel 1973 pochi giorni dopo il colpo di stato di Pinochet segna la fine del governo Allende e l'instaurazione della dittatura.

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