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domenica 30 marzo 2014

Nicole Dark - Pensionato va in carcere per un reato del 1990 - La vergogna non è più di moda ..


Purtroppo la vergogna non è più di moda da molto tempo ...

Pensionato va in carcere per un reato del 1990
Dopo un’attesa durata quasi 24 anni, nei quali non ha più commesso reati, la sentenza è diventata esecutiva: 4 anni di galera. 




La moglie del 74enne: "Mio marito è gravemente malato"


Sab, 29/03/2014 - 
La giustizia fa il suo corso. Lento e inesorabile. Ma soprattutto lento. Ne sa qualcosa G.V., ex artigiano di 74 anni originario di Cenate Sotto.

Dopo un’attesa durata 24 anni, la polizia ha bussato alla sua porta per fargli scontare la sua pena. Quattro anni, 7 mesi e 7 giorni per una storia di cocaina che risale al 1990. L'uomo era stato condannato in primo grado nel 1993. La sentenza definitiva è arrivata solo nel 2014. E così, come racconta l'Eco di Bergamo, per G.V. si sono aperte le porte del carcere di Bergamo e l’uomo è in galera. 
Da quel 1990 l'uomo non ha più commesso reati e oggi è gravemente malato.  La moglie ha detto queste parole piangendo: "Sono disperata, mio marito è malato grave”.


Ora voglio commentare io:


Questa notizia che ho letto ieri, andava messa in PRIMIS, a testimoniare l'incapacità assoluta della nostra magistratura nel giudicare, condannare e far eseguire, perché così facendo, genera incredulità, disinteresse e totale mancanza di affidamento sul nostro Paese per gli investitori stranieri! 

Invece, molti giornali l’hanno pubblicata a fondo pagina, quasi a significare l'inutilità dello scritto! E se i quotidiani stessi non comprendono la gravissima importanza di una notizia del genere, io dico: “Auguri, povera Italia!”

 E aggiungo che per essere giusti fino in fondo, dato che stiamo parlando di giustizia, l’irreprensibile giudice dovrebbe far compagnia al detenuto divenuto ormai vecchio, poiché ha aspettato “solo” 24 anni a rendere esecutiva la sua istantanea e fulminea  sentenza.

Purtroppo la vergogna non è più di moda da molto tempo ...


Nicole Dark 


MAURIZIO RUSSO - Il mio amore per Francesca





L'amore è eterno quando ci appare impossibile...








Il mio amore per Francesca

Questa mattina, mi sono svegliato alle otto
e dopo un caffè, nero e sobrioso
che mi ha spinto ad un mentale riposo,

ho acceso l’ennesima sigaretta,
che mai come allora
s’è consumata così in fretta.

Poi, l’ho buttata via
e già scrivevo di te,
grande amore mio.

La radio trasmetteva musica
e parole, di tanto in tanto contrastate
da pubblicità e interferenze,

come ora la tua immagine 
nella mia coscienza.

Finalmente una musica di Cantarelli
che negli anni cinquanta destò sospetto,
come l’altrui visione di te
Francesca nel mio petto.

Ahimè tapino
chiuso in uno stanzino,
con grandi ali per spiccare volo, ma
rinchiuso per l’altrui decoro.

Occhi trasparenti, vorrei guardare
il tuo sguardo mentre mi guardi, ma
per ora, ho solo la radio che va, e
la mia chitarra che mi sta a sentire.

Non morrò, ne puoi essere sicura, 
finché ti cerco, il mio spirito dura,
anche se dannato, dal non essere con te.

Saggia donna, io ti amo! e
penso tu sappia perché.



Mi chiamo Maurizio Russo, scrivo da un po di anni ed anche se provengo da un territorio socialmente difficile, o più precisamente impegnativo come Casal di Principe, ho iniziato a scrivere per chiarirmi con me stesso prima che con gli altri. Ho preso così gusto all'opera di scrittura, quindi a lavorare agli scritti prestando attenzione alla forma estetica al di la dei concetti espressi. Non so dare indicazioni accademiche per il genere delle mie poesie, scrivo d'istinto, e per tanto accetto ogni genere di critica sulle mie pubblicazioni.

Collaboro da tempo con Radio l'Isola che non c'è sia nella lettura delle mie poesie che dando ampio spazio a questo tema assai affascinante!


Buona lettura ai frequentatori di queste pagine e se vi parrà il caso: 
fatemi sapere la vostra!!!

vinci995@libero.it



domenica 23 marzo 2014

20 marzo: primo giorno di primavera.



Una volta tanto bisogna smentire il sapere popolare. 

Perché la tradizione secondo cui la primavera inizia il 21 di marzo, negli anni duemila non vale.




Sono già sette anni consecutivi che l'equinozio di primavera cade, infatti, un giorno prima, il 20 di marzo, e anche il 2014 non fa eccezione. 

Infatti la primavera anche quest’anno è entrata il 20 marzo. 

A dispetto della canzone di Battisti : Giardini di marzo, quando lui dice “al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti”. 

Stessa cosa accadrà per tutto il secolo, fino al 2102, tranne che in alcuni anni, in cui addirittura l'arrivo della primavera sarà nella tarda serata del 19 marzo.

 In realtà, infatti, la data dell'equinozio (cioè il giorno in cui, almeno in teoria, le ore di luce e di buio coincidono e che dà inizio ad autunno e primavera), e quella del solstizio (che invece sancisce l'arrivo dell'estate e dell'inverno), variano a seconda della posizione della Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al sole.

Equinozio e solstizio arrivano in un momento preciso, e quest'anno è stato alle ore 17.57, da quel giorno al Polo Nord è cominciato il grande giorno, che durerà sei mesi, mentre al Polo Sud è arrivata la lunga notte.

Il prossimo equinozio, per l'entrata dell'autunno, avverrà il 23 settembre alle ore 2.29.







domenica 16 marzo 2014

Nicole Dark - 16 marzo 1978, la strage di via Fani e il sequestro di Aldo Moro: ancora misteri



Il 16 marzo 1978 Via Fani, 35 anni dopo.

 Ricorre oggi l'anniversario dell'azione di fuoco brigatista che si concluse con il sequestro del presidente della Dc Aldo Moro e l'uccisione dei cinque uomini della scorta. 

Sono le 9,02 del 16 marzo 1978 quando scatta l'operazione dei terroristi. 

Tutto finisce tre minuti più tardi. 

 Il gruppo che opera è formato da circa 19 terroristi: 9 per sparare, 6 alla guida e 4 di copertura. Vengono colpiti prima l'appuntato Domenico Ricci e Oreste Leonardi, poi dal lato sinistro della strada, i terroristi aprono il fuoco contro l'Alfetta uccidendo Raffaele Iozzino, sceso con la pistola d'ordinanza dall'auto, Giulio Rivera, e ferendo gravemente Francesco Zizzi, che morirà poco dopo al Policlinico Gemelli.

Sui fatti di via Fani ''non è ancora emersa tutta la verità: l'ipotesi che ci sia stata una sorta di congiura si fa sempre più sicura'', dice Ferdinando Imposimato, dal 1978 al 1984 giudice istruttore del processo Moro. Nel giorno del ricordo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha disposto la deposizione di una corona di fiori in via Fani. 

Quel giorno iniziò la crisi della prima Repubblica si è detto

E anche noi oggi dobbiamo pensare oltre ad Aldo Moro, agli uomini della scorta che morirono mentre facevano il loro dovere sacrificandosi, in quel brutto periodo degli anni di piombo della nostra Italia.






mercoledì 12 marzo 2014

KARMA - La reincarnazione: molti sono quelli che ci credono


Karma

Spesso usiamo questo termine indiano senza nemmeno sapere di che cosa si tratti.
Il karma rappresenta il destino, le conseguenze di tutto ciò che abbiamo creato nelle esistenze precedenti: tutte le azioni che abbiamo fatto nel passato provocano in questa vita, o provocheranno in quella successiva, una reazione; e questo è il senso della parola karma.
Allo stesso modo, le prossime vite saranno anch'esse il risultato delle scelte che abbiamo fatto nell'esistenza attuale. Noi ci reincarniamo in quanto le conseguenze delle nostre azioni non sono state "liquidate" completamente..

Ma un giorno, vicino o lontano, la scelta sta a noi stessi, non avremo più bisogno di reincarnarci. Librandoci in piena libertà negli spazi infiniti, nella luce e nella gioia del cosmo, noi diventeremo degli spiriti liberi.


Perchè dobbiamo reincarnarci?

Tutte le antiche tradizioni sono d'accordo su questo punto: per progredire spiritualmente.
Spesso si trova un fratello, un padre, una madre, un amico, in vista di una evoluzione spirituale.
Chi ha visitato delle saline, ad esempio quelle dell'isola di Rè o di Guèrande, ha visto che l'acqua di mare convogliata nelle saline deve attraversare tutta una serie di bacini chiusi per subire la depurazione e la concentrazione, ed è solo dopo un lungo percorso che si può raccogliere il famoso sale grigio di queste saline, al gusto di violetta, che è tanto pregiato.

Per le anime succede qualche cosa di simile: esse hanno bisogno di molto tempo, di molti sforzi per affinarsi, proprio come avviene con il sale!

Ricordiamoci che Cristo disse ai suoi discepoli " Voi siete il sale della terra"!

Ma se alcuni prendono la via diretta e giungono presto al loro scopo diventando così spiriti liberi nella luce assoluta, ci sono altri che invece scelgono la strada più lunga: essi "marinano la scuola e vanno a vagare nei boschi"...finchè non si renderanno conto che gli alberi hanno i frutti avvelenati!
[Dorothèe Koechlin De Bizemont]


Per approfondire puoi leggere: Astrologia Karmica 




domenica 9 marzo 2014

Nicole Dark - David di Michelangelo Armato




Non si può scherzare con l’arte. Soprattutto se la si mescola con le armi. 
E così il David di Michelangelo utilizzato come testimonial di un’arma prodotta in America ha provocato una dura e comprensibile reazione in Italia.

Tutto nasce dal fatto che la società Illinois Arma Lite ha immortalato la celeberrima statua per lanciare un fucile tattico da oltre 3 mila dollari.

La dirigente del museo fiorentino, Acidini, ha annunciato una diffida all’azienda dal continuare a divulgare l’immagine del David a mano armata.

Il David, custodito dal 1873 nella Galleria dell’Accademia, è protetto da diritti e il suo utilizzo a scopo pubblicitario è subordinato, per legge, al rilascio di un permesso da parte dell’ente titolare, nel caso particolare lo Stato, e al pagamento di un canone.

 Ma agli uffici della sovrintendenza, non è arrivata alcuna richiesta ufficiale da parte dell’Arma Lite e la legge dice che la valenza estetica dell’opera non può essere snaturata. Infatti, in questo caso siamo di fronte ad un atto, oltre che di cattivo gusto, del tutto illecito.

Nella campagna pubblicitaria della società americana per lanciare il fucile tipo bolt action l’immagine del David è accompagnata dalla scritta: “A work of art.”: Un’opera d’arte.


Ed io vorrei dire a questi Americani così moderni, che ci bistrattano tanto chiamandoci con disprezzo: “mangiaspaghetti”, ma che in cuor loro chissà cosa farebbero per mangiare gli spaghetti come li facciamo noi .... direi loro: “cercate di essere rispettosi almeno per i GENI Italiani che non hanno fatto altro che arricchire l’Italia di ARTE  con la A maiuscola, mentre voi dovete accontentarvi a chi fa il grattacielo più alto”. 




Nicole Dark 




domenica 2 marzo 2014

Nicole Dark - Nasce la fondazione "Lucio Dalla" il 4 marzo


Martedì, 4 marzo, Bologna tornerà ad avere un piccolo pezzo di uno dei suoi grandi figli.

 Alla vigilia del secondo anniversario dalla scomparsa, e dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, è arrivata l'ufficialità per la nascita della fondazione “Lucio Dalla” che verrà formata proprio il 4 marzo, giorno di quello che sarebbe stato il suo settantunesimo compleanno.


Un percorso lungo, quello per la nascita di questo ente. C’è stata anche la Fondazione per Giorgio Gaber, che richiese tre anni di gestazione.

Questa però è un cammino già iniziato dallo stesso Dalla che immaginava una sua fondazione (ne aveva anche parlato con l'allora presidente della Fondazione Carisbo, Fabio Roversi Monaco) che tenesse insieme quello che più amava: la musica, l'arte, la pittura, il teatro e naturalmente la promozione di giovani talenti. 

Gli stessi obiettivi che, insieme al ricordo e alla valorizzazione della memoria del cantautore, la Fondazione perseguirà. 
Tra le iniziative in cantiere c’è l'apertura al pubblico della Casa di Lucio Dalla,  l'istituzione di borse di studio, la realizzazione di pubblicazioni editoriali, la realizzazione di eventi, il sostegno o il patrocinio di iniziative ed eventi celebrati in suo nome.

Il calendario e i dettagli si sapranno da giugno, quando la fondazione sarà effettivamente operativa: dopo la costituzione formale, martedì, infatti, si dovranno attendere le autorizzazioni e il completamento delle procedure necessarie. 

L’etichetta discografica fu fondata da Dalla nel 1984, e continuerà comunque il suo lavoro di  promozione di nuovi artisti.



domenica 23 febbraio 2014

Nicole Dark - Medicina, ultima frontiera!

Usa, la siringa che blocca le emorragie e salva la vita

Si chiama Xstat e per la ricerca l'esercito Usa ha stanziato 5 milioni di dollari: può fermare le emorragie da arma da fuoco. 

Ecco come LA SIRINGA CHE SALVA LA VITA

Spara nel corpo una spugna e ti salva dai proiettili

Tra qualche mese, se tutto andrà come previsto, sarà molto più difficile perdere la vita per un'emorragia sul campo di battaglia causata da un'arma da fuoco. 
L’ultima frontiera della medicina americana ci potrebbe far dimenticare quelle garze vistose che fermano il sangue e che tanto dolore provoca ai soldati quando viene affondata nella ferita.  
La garza, ora, diventa quasi liquida e viene iniettata tramite una siringa. 
Sembra fantascienza ma non lo è. RevMedx ha creato una siringa salva vita ultraleggera che inietta micro tamponi in grado di espandersi con la velocità di un liquido, un po’ come lo spray che si usa per riparare gli pneumatici. 
Micro tamponi in grado di bloccare anche le peggiori emorragie. E in grado di salvare delle vite.


I dettagli - L'invenzione, che attende la definitiva approvazione, consiste in una siringa in grado di iniettare nella ferita delle mini-spugne asettiche e biocompatibili del diametro di circa un centimetro in grado di espandersi rapidamente e agire da tappo. Queste spugne sono fatte di pasta di legno e ricoperte di chitosano, un rivestimento di origine biologica. Le spugne hanno una capacità d’azione di 15 secondi e possono essere poi rimosse in modo semplice grazie a uno speciale segno a raggi X, in modo da evitare la loro accidentale permanenza nei tessuti. 






martedì 11 febbraio 2014

KAHLIL GIBRAN - La passione e la ragione



Kahlil Gibran

La passione e la ragione







La passione spinge il nostro cuore
a diventare un campo di battaglia,
mentre la ragione vuole trasformare
la discordia, la rivalità, l'incomprensione
in sentimenti che conducono
all'armonia e alla felicità.

Per questo la ragione e la passione
sono il timone e le vele
della nostra anima.

Se le vele o il timone si dovessero spezzare
finiremmo per essere sballottati
e portati alla deriva, oppure
per restare fermi in mezzo al mare.

La ragione cerca di fare della passione
un canto, e la dirige e la fa rinascere rinnovata
come la fenice dalle proprie ceneri.

È bene considerare il giudizio e il desiderio
come due graditi ospiti
ed amarli, l'uno non più dell'altro
poiché chi è più premuroso verso uno
perde l'affetto e la fiducia di entrambi.

Quando la fresca ombra dei pioppi
la pace e la tenerezza di prati e campi lontani
entrano nel silenzio del nostro cuore
e quando il temporale e il vento forte
scuotono la foresta
e il tuono e il fulmine
proclamano la maestà del cielo.

Allora, solo allora
saremo in grado di comprendere
che Dio riposa nella ragione
e si muove nella passione.
E noi che siamo suoi figli
dovremmo fare la stessa cosa.







Nasce a Bsharri, in Libano, il 6 dicembre 1883, le sue opere si diffusero ben presto oltre il suo paese d'origine diventando un mito fra i giovani che consideravano i suoi scritti come breviari mistici. Il suo intento, riuscito, è stato quello di unire la civiltà occidentale a quella orientale. Muore a New York il 10 aprile 1931.




domenica 9 febbraio 2014

Nicole Dark - Olanda. Coniugi ultraottantenni festeggiano, ballano, poi si suicidano. I figli: «È stato un addio magnifico»

Febbraio 7, 2014

 Per la donna, era ora di «andare nel forno». Nel paese l’eutanasia è legale, ma il caso non può essere classificato come suicidio assistito: pressioni dei giornali perché nessuno venga perseguito.

Hanno organizzato una festa, papà David Postma e mamma Willemke Postma-Kloosterman. Ottantasei anni lui, ottantaquattro lei, hanno riunito i quattro figli a casa loro, in Olanda, hanno ascoltato la musica di una fisarmonica, hanno ballato su quelle note poi, dopo aver salutato i figli, si sono uccisi.


«FANTASTICO, MAGNIFICO». «È stato fantastico, un addio magnifico», hanno raccontato i figli al quotidiano Algemeen Dagblad parlando del suicidio dei genitori. In Olanda, oltre all’eutanasia, anche il suicidio assistito è legale ma il farmaco deve essere prescritto dal medico, incaricato di verificare che i richiedenti siano in uno stato di malattia terminale e abbiano tutti i requisiti previsti dalla legge. 
David e Willemke invece non erano né malati terminali né malati, salvo i normali acciacchi della vecchiaia. 
Secondo il giornale olandese erano «inquieti» all’idea di finire prima o poi in un ospizio e così hanno deciso di suicidarsi, comprando comodamente su internet il cocktail letale. Nessuno, né i quattro figli sulla cinquantina né i loro dodici nipoti, ha avuto niente da ridire. Si sono limitati «ad accompagnarli».


«ENTRARE NEL FORNO». La polizia ha aperto un’inchiesta ma i giornali olandesi stanno facendo pressione perché nessuno venga perseguito trattandosi di «un addio magnifico», come hanno detto i figli.

 Ma nonostante si cerchi di far credere il contrario, l’ultimo giorno della coppia non è stato gioioso, per quanto pieno di musica e balli. 
I coniugi hanno accolto i figli «in pigiama», senza neanche vestirsi: «Oggi non c’è bisogno di farsi belli», si è giustificata la madre. 
Perché «è ora di andare nel forno», ha aggiunto riferendosi all’imminente cremazione dei loro corpi.

BANALIZZAZIONE DELLA MORTE. La gioia espressa dai figli davanti al suicidio dei genitori ricorda le parole pronunciate sull’eutanasia dal cardinale Elio Sgreccia in una recente intervista a tempi.it: «L’Europa ha intrapreso il cammino dell’auto-genocidio. 

Quello che è successo segnala un calo drastico di umanità, un abbassamento del livello di civiltà». 
Un abbassamento da cui anche i professionisti della Società medica di San Luca del Belgio – paese che ha norme in materia molto simili a quelle olandesi – avevano messo in guardia i legislatori: «Attenzione, perché la legge sull’eutanasia sta portando alla banalizzazione della morte». Ma nessuno li ha ascoltati.

Ho letto questo commento sotto l’articolo, molto ironico ma allo stesso tempo molto reale, eccolo:

Certo a figli e nipoti può anche sembrare "meraviglioso", nessun problema di assistenza, nessun dovere verso gli anziani genitori, nessun conto salato di badanti e infermieri, vacanze estive e invernali prive di fastidi e l'eredità prima del previsto, magari ben pianificata per evitare tasse e discussioni.
Lascio a voi altri commenti.


domenica 2 febbraio 2014

Nicole Dark - Antonio Mastrapasqua, un’unica persona su venticinque poltrone - Il re degli incarichi è italiano

L’onnipresenza e l’onnipotenza fatta persona 

Anomalia italiana, uno scandalo ma di quelli grossi! E veri! 
Due natiche di una sola persona, Antonio Mastrapasqua, su venticinque poltrone. 
Quindi, venticinque stipendi, gettoni di presenza, e il vizietto, a quanto si dice, di truccare i rimborsi. Settantuno virgola tre milioni di “ingiusto vantaggio patrimoniale” che secondo l’accusa il signore degli incarichi, direttore, presidente, consulente, consigliere d’amministrazione, presidente dell’Inps, e tanto altro ancora, lui li prende tutti, gli incarichi. 

Settantuno milioni virgola tre che lui avrebbe procurato all’Ospedale Israelitico, di cui Mastrapasqua è direttore. Banali estrazioni di premolari diventano interventi di “plastica gengivale con innesto di osso”, sulla cartella da inviare alla Regione per il rimborso. Un ingegnoso truffaldino marchingegno, messo in atto tra un incarico e l’altro. Venticinque in tutto.

 Mastrapasqua è presidente dell’Inps dal 2008. Un incarico da 216mila euro l’anno, che già non sarebbero male. Anzi, a ben vedere, uno stipendio che tutti noi vorremmo avere. Fosse solo quello, il dottore arraffa cariche, “mister sono tutto io”, potremmo anche tollerare e capire. 
Invece no: Mastrapasqua è stato per anni una sorta di re dell’ubiquità. 

Un vero artista della materia. Come presidente dell’Inps, non poteva negarsi alle riunioni importanti in qualità di vice presidente di Equitalia. In quanto tale, si può ben dire che lui alla società che cura l’incasso di tributi ha dato tutto se stesso. Si è fatto in quattro: vice presidente anche di Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud. Resta da capire come faceva ad essere presente dappertutto. L’Inps, Equitalia in quattro posti e la Casa di Riposo Ebraica, istituzione ricca e meritoria. Quelli che sanno sono pronti a giurare che Mastrapasqua, direttore della Casa, si è dedicato alla causa senza lesinare energie. Mai. Un fenomeno, tout court.

Un’agenda fitta di impegni, traboccante appuntamenti quotidiani senza soluzione di continuità. Il dottor Mastrapasqua è presente in terra in ogni luogo. Presiede il collegio sindacale di Telenergia e può capitare che nella stessa giornata figuri presente alla Banca Nazionale del Lavoro, in qualità di consulente. Ma il tempo per uno spuntino, di un coffee break? Ma sì, lui non si faceva mancare nulla: la colazione usata talvolta come pretesto per la riunione con gli altri sindaci della Eur Power Srl. Il conto è presto fatto, evitando di proposito di farli nella tasca dell’uomo dei record, indistruttibile e imbattibile.
Mastrapasqua c’è sempre, presente e attivo. Alla giunta esecutiva dell’Ente nazionale sportiva disabili, e al collegio sindacale della Rete Autostrade Mediterranee Spa. 

Incarichi sostenuti quanto meno dal riconoscimento di congrui gettoni di presenza, quando non si tratta di rotondi stipendi. L’intensa giornata di Mastrapasqua sfuma nella riunione dell’Emsa Servizi Spa. Ma non è ancora l’ora di andare a letto. Prima c’è la cena di auguri con i dirigenti di Autostrade per l’Italia.Mastrapasqua è anche amministratore delegato di “Italia Previdenza”, di “Litorale” e “Sispi Spa”. 

Ogni giorno appuntamenti, riunioni, sopralluoghi, rotture di scatole. Oltre alla presidenza dell’Inps, c’è quella di “Idea FimitSgr”, società che gestisce 31 fondi immobiliari e 10,1 miliardi di investimenti.

 Ma il pezzo forte del suo vasto repertorio sono le presidenze: quelle di cui sopra e altre. 

Il Comitato amministratore della Gias, del Comitato pensioni privilegiate, del Fondo gestione speciale. Gli incarichi lo hanno visto impegnato alle riunioni di Coni Servizi spa, di Loquendo, Acquadrome, Telecontact Center, Eur Spa, Adr Engineering, Quadrifoglio, di Maditerrean Nautilus Italy Spa, di Groma. Un campione, Mastrapasqua. Venticinque poltrone occupate contemporaneamente. 

Incarichi, dicono i maligni, che gli consentivano di arrotondare il misero stipendio di 216 milioni euro l’anno dall’Inps, e con tutto il resto, presidente, amministratore delegato, consulente, vicepresidenze, collegi sindacali e consulenze. Un milione e 200mila euro per regalarsi un’esistenza “dignitosa”. 

La vita di Antonio Mastrapasqua, presidente, vice presidente, amministratore delegato, consulente. 
L’ubiquità e l’onnipotenza fatta persona. Un’unica persona su venticinque poltrone. 
Vorrei aggiungere che ieri si è dimesso dall’inps e hanno anche scoperto che la sua laurea l’aveva comprata! 
Poverino, lui che si era dato tanto da fare per noi poveri e ottusi italiani, si è dimesso! Ma niente paura! Lui di poltrone ne ha ancora 24!   

Nicole Dark 


MAURIZIO RUSSO - "Inchiodata"




Una preghiera...
Affinché il mondo ci restituisca la normalità (se pur apparente), strappandoci di fatto dai momenti di alienazione di crisi esistenziali.


Inchiodata

Nell'impossibile imploro
un peccato mancato
saccente decoro,

affinché venga giustiziato
da un pretesto modesto
trascinato e pesto.

Dal senso di colpa
morale, finale
invito la vita
a soffocarmi con le dita.

Gestazione innervante
pretende e protende
a memoranda frequenza
totem dell'esperienza. 



Mi chiamo Maurizio Russo, scrivo da un po di anni ed anche se provengo da un territorio socialmente difficile, o più precisamente impegnativo come Casal di Principe, ho iniziato a scrivere per chiarirmi con me stesso prima che con gli altri. Ho preso così gusto all'opera di scrittura, quindi a lavorare agli scritti prestando attenzione alla forma estetica al di la dei concetti espressi. Non so dare indicazioni accademiche per il genere delle mie poesie, scrivo d'istinto, e per tanto accetto ogni genere di critica sulle mie pubblicazioni.

Collaboro da tempo con Radio l'Isola che non c'è sia nella lettura delle mie poesie che dando ampio spazio a questo tema assai affascinante!


Buona lettura ai frequentatori di queste pagine e se vi parrà il caso: 
fatemi sapere la vostra!!!

vinci995@libero.it