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domenica 4 settembre 2011

Il Demone dell'Alcol deve morire!


Ormai la parola “alcolismo” è diventata parte integrante del nostro vocabolario.

Ormai gli incidenti del sabato sera non fanno più notizia e sui giornali occupano un piccolo spazio da trafiletto.

Tutto ciò è potuto accadere per svariati motivi, ma in primis il maggior responsabile di tutto non è altro che lo Stato.

Non vorrei essere scambiata per una pigra lettrice di quotidiani che senza approfondire il problema ne discute con gli amici come una qualunquista qualsiasi che quando non sa veramente cosa dire non fa altro che incolpare lo Stato e così sa di non sbagliare poiché è lui e solo lui che tiene uniti nel suo cortile da pollaio i suoi cittadini.

E come tanti polli, noi tutti consideriamo questo astruso evento che si chiama ALCOLISMO come una catastrofe naturale.

E’, infatti, una catastrofe, ma non naturale.

E lo Stato come ho già detto, ha la sua grande parte di responsabilità.

Tutto intorno a noi parla di alcol.

La pubblicità televisiva e non, è più accesa e martellante sugli alcolici durante le feste natalizie e in qualsiasi periodo che preveda divertimenti e passatempi di giovani con i loro coetanei.

Il business sugli alcolici fa guadagnare milioni e milioni, un giro di affari strepitoso che non sarà mai e poi mai fermato e neppure rallentato.

Siamo così giunti a realtà brutali, a realtà che vedono bambini di nove anni che imitando i loro beniamini, bevono alcolici poiché questi gli hanno fatto credere che così e solo in quel modo raggiungeranno i loro traguardi, senza né fatica né sforzo.

E non solo.

L’alcol è diventato il miglior passatempo della vigente gioventù.

Non serve più chiedersi perché i genitori lo permettano poiché anche loro sono stati trascinati o meglio scaraventati di fronte a un complessità talmente colossale che stentano a crederci e per la smisurata portata del problema non riescono a raggiungerlo o contenerlo nella loro ragione e ponderazione.

I giovani di oggi quindi continuano a navigare nella ricerca di valori scomparsi, imbattendosi come per incanto nel nirvana e nella beatitudine che solo l’alcol gli sa regalare.

Sono nate associazioni che tentano di curare questa pericolosa malattia, ma che il più delle volte falliscono poiché proprio questa malattia non ha medicine e spesso le sole parole non bastano in un mondo abituato a curare tutto, e a PREVENIRE niente.



Con cognizione di causa, essendo io un’alcolista, non vedo nessun futuro per questi malcapitati che il più delle volte gettano via la loro vita dopo aver camminato accanto a quel grande “amico” che gli aveva, un tempo, regalato immensa beatitudine, ma che trasformatosi poi e senza fretta, in PADRONE ASSOLUTO, ha mutato quella beatitudine in una QUIETE ASSOLUTA.

Il MIO alcolismo mi ha cambiato radicalmente, perché anche io scambiai l’alcol per un antidepressivo e lasciandolo agire indisturbato sulla mia vita, gli ho permesso di trasformarmi in una sua suddita. Ora che da qualche tempo l’ho sconfitto, non mi è rimasto altro che la rabbia per la mia completa ignoranza sulle terrificanti verità che l’alcolismo mi ha svelato mentre pian piano mi stava uccidendo.

Nessuno potrà mai fermarmi nel gridare al mondo intero che l’alcol è la peggior droga e, come un DEMONE, si impossessa di chiunque, portandolo al disfacimento totale di sé e di chi nonostante tutto, continua ad amarlo, IMPOTENTE e INCAPACE di CURARE questa TERRIBILE MALATTIA.

Propongo quindi di PREVENIRE con L’INFORMAZIONE che il DEMONE dell’ALCOLISMO sia DEBELLATO PER SEMPRE.

UTOPIA? Può darsi. VIGLIACCHERIA è non fare nulla.

Senza alcun pregiudizio ho raccontato la mia TERRIBILE vicenda col DEMONE, e chissà che questa mia testimonianza non diventi un’altra piccola, ma IMPLACABILE arma contro il viscido e subdolo DEMONE che si chiama ALCOLISMO.

Nicole Dark






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