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giovedì 15 settembre 2011

Oriana Fallaci una donna strumentalizzata a piacere!


Cinque anni fa scomparve questa "splendida" Donna, tanto si è detto su di Lei, in positivo ed in negativo, ma per chi l'ha amata, rispettata e ammirata resterà sempre la "Grande Oriana"



In suo onore e ricordo riporto un articolo scritto dalla nostra Nicole Dark in occasione della festa della donna:


"Si avvicina l’8 marzo, la tanto famigerata festa della donna.

Ultimamente si è parlato e straparlato della donna per motivi prettamente politici.

Non credo che noi donne possiamo essere valutate negli infiniti e disparati modi in cui la politica e i media ci hanno scaraventato, in maniera feroce e scandalosa e nello stesso tempo non conforme alla nostra vera identità. E come donna, non accetto una qualsiasi classificazione per essere collocata da una parte o dall’altra, poiché io non sono strumentalizzabile.

Poiché è proprio a questo che siamo giunti!

E la donna non è mai stata in mano della politica come in questo periodo servendosi di lei, come meglio crede.

Mai e poi mai accetterò il mio assetto in un apparato che viene stabilito da chicchessia. Io non amo le piazze proprio perché non mi serve avere il bene placito di altra gente per avere coscienza di me stessa. E nello stesso tempo mi sentirei molto avvilita e anche ridicola nel dover ricorrere a questi mediocri stratagemmi per poter continuare ad essere una donna con la sua identità.

E per questi più che validi motivi, io non festeggerò l’8 marzo. Non voglio far retorica nell’affermare che la donna si è dovuta far valere per essere uguale all’uomo, per avere una parità.

Ed è inutile ripetere che essa è stata spesso considerata un’appendice dell’uomo. Cosa che ha sempre saputo, ma mai accettato.

La storia ci insegna che grandi donne del passato, sono state prima dimenticate e poi rivalutate proprio perché la loro capacità e la loro competenza di interagire e operare nei vari contesti, non sono state mai di poca entità.

Ultimamente si è ricominciato a parlare di Oriana Fallaci.

E sinceramente, non mi è piaciuto affatto il motivo per cui Oriana sia stata “rispolverata.”

Lei è sempre stata se stessa! Ma in nessun caso come adesso, è stata tanto considerata.

Fini ha tradito i suoi elettori … e subito tutti i giornali hanno “utilizzato” Oriana come lungimirante inoppugnabile.

Gli stati del Nord Africa si sono ribellati ai dittatori … ed ecco apparire di nuovo, su tutti i giornali, che per lo stesso motivo, l’avevano condannata, Oriana Fallaci, perché lei lo aveva già previsto.

Sembra quindi che l’invasione da parte dell’Islam stia diventando un evento molto vicino e concepibile e non più una maniaca ossessione generata dalla mente disturbata di una donna xenofoba e psicopatica come Oriana Fallaci.

Sì, perché Oriana era stata definita così dalla maggior parte della gente, per molto tempo.

E, mai come in questo periodo, ha ricevuto tanti apprezzamenti e citazioni considerevoli, sia dalla destra che dalla sinistra.

Oriana è stata una giornalista scomoda e non servendosi in alcun modo, della falsa diplomazia dei politici, ha sempre detto ciò che pensava. Questa sua schiettezza e spontaneità non l’hanno di certo resa amabile a politici e governanti che di scaltrezza e perspicacia riempiono il loro sconclusionato mondo quotidiano.

La strumentalizzazione che la politica e i media sono riusciti a realizzare sulla donna in questo periodo è veramente ridicola.

Ed è ancor più ridicolo, il fatto che della Fallaci ci si sia ricordati solo per banali duelli politici.

Oriana prima di essere una giornalista era una donna.

La sua vita è stata una continua lotta che l’ha vista da eroica ragazzina della Resistenza, a coraggiosa giornalista che ha intervistato capi di governo di ogni partito e credo.

E come donna, ha amato, e sofferto per la perdita del suo compagno.

Grande conoscitrice dell’animo umano, nonché dei percorsi politici dei potenti, Oriana, donna di grande cultura, non ha mai parlato a caso, ma ciò che gridava a gran voce non è stato ascoltato abbastanza per poterla considerare qualcuno che riusciva ad elevarsi dal coro.

Un coro che piaceva a tutti così, piatto e lineare e quella voce che cercava di elevarsi al di sopra di esso, è stato considerato da molti un suono stridulo e sgradevole … direi fastidioso.

Molti l’hanno derisa e persino imitata. Premi nobel della letteratura come Dario Fo, hanno trovato in Oriana una scaletta cui sostenersi per regalare spettacoli infimi e ignobili, al suo amato e insulso pubblico che di lui continua a bearsi, e non contento il bravo premio nobel si è fatto sorreggere da sempliciotti saltimbanchi come sua moglie e Sabina Guzzanti.

Nonostante tutto, Oriana ha ignorato tanta ipocrisia e dall’11 settembre in poi le sue grida sono diventate più fragorose e sofferenti, soprattutto per quel silenzio assordante con il quale i politici le rispondevano.

Grida che riecheggiavano nei suoi bellissimi libri che sebbene fossero stati molti i lettori, nessuno si è dato la pena di credere in lei.

L’hanno chiamata Cassandra, Valchiria dell’Occidente … ma a lei, sarebbe bastato il suo nome.

La vita di questa grande donna ha avuto un epilogo direi scontato. Nessun giornale l’ha onorata. Nemmeno quello della sua tanto amata Firenze.

E Oriana se n’é andata, non senza gli sberleffi e i festeggiamenti dei soliti saltimbanchi buffoni che con i loro amici musulmani hanno fatto cassetta nella loro disgustosa esibizione, data in pasto a tutti i media.

Se n’era andata una donna che nessuno aveva mai ascoltato, ma la sua assenza non ha fatto altro che sprofondarci ancor di più in quell’incredibile abisso di immenso abbandono che non si chiuderà mai.

Il suo infinito amore per la sua Italia, non l’ha salvata, al contrario l’ha portata via … lontano, verso un destino irriconoscente e ingrato.

L’8 marzo di Oriana, sarebbe un giorno ormai decaduto, estinto, spento.

Perché ora, non è altro che una data che nel tempo ha perduto il suo antico originale senso.

E con la sua irreprensibilità e coerenza, Oriana non avrebbe mai potuto accogliere a sé nessun genere di strumentalizzazione, aerante e simulatrice, com’è diventata, appunto, questa discutibile celebrazione dell’8 marzo."


Nicole Dark



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