Troppe tasse e gli imprenditori italiani fuggono in Svizzera.
Sempre più spesso gli imprenditori italiani decidono di spostare la loro attività e spesso questa scelta è l’unica possibilità per sopravvivere alla crescente pressione fiscale che colpisce come una mannaia l’intera imprenditoria d’Italia. O meglio, quella parte di imprenditoria che le tasse non riesce proprio a fare a meno di pagarle.
Una delle mete preferite per questa innovativa forma di emigrazione è la Svizzera al punto che, sempre più spesso al confine italo elvetico si realizzano convegni e incontri per informare gli imprenditori su regole e privilegi accessibili passando dall’altra parte del confine.
Sì perché la Svizzera, soprattutto la zona del Canton Ticino, ricerca imprenditori italiani e spesso offre anche le infrastrutture necessarie in comodato d’uso per attrarre l’imprenditoria del Nord Italia (e non solo).
Uno di questi incontri si è recentemente svolto a Chiasso, comune di confine tra le due nazioni. L’interesse sull’argomento è altissimo pensate che su 220 posti messi a disposizione ci sono state oltre 700 domande provenienti da tutta Italia.
La principale motivazione che spinge, soprattutto gli imprenditori del nord, a trasferirsi in Svizzera ha origini di tipo fiscale: e soprattutto snellezza burocratica e certezza delle regole che non trovano da molto tempo nella loro patria, perché li ha traditi. Quindi le nuove garanzie rappresentano doti sempre più apprezzate.
Parlando di fiscalità il confronto è impietoso e agghiacciante: in Svizzera l’Iva è attualmente all’8% mentre in Italia è recentemente stata innalzata al 22%. Il peso fiscale medio su un’impresa elvetica è pari al 17,1% e in nessun caso si supera il 30%, mentre in Italia dai dati Istat risulta che ad ottobre si sia superato il 43%.
E gli sgravi fiscali sulle assunzioni non sono poca cosa! Anche la certezza delle regole gioca a favore della Svizzera: qui gli imprenditori, anche italiani, sanno che se non rispettano i minimi salariali possono dire addio al Paese, ma sanno anche che nel fisco possono trovare collaborazione e concordare in anticipo, ad esempio, quante tasse dovranno pagare e in quale forme.
L’ufficio fiscale elvetico funziona e collabora con gli imprenditori per risolvere i problemi. E’ fuori dubbio quindi che gli imprenditori in Svizzera riescono a fare meglio il loro mestiere.
Lavorano in tranquillità e sono incentivati ad investire anche se queste delocalizzazioni, alla lunga, portano alla perdita di numerosi posti di lavoro nella terra d’origine.
Concludo, affermando che i nostri governi ci hanno preso tutto e non mettendo mano su cose veramente utili per far partire l’economia, come ridurre la burocrazia ecc. non fanno altro che aumentare le tasse abbattendo chi ha buona volontà, sul nascere! Ma cosa ci si può aspettare da questi mistificatori della politica che non fanno altro che partecipare agli infiniti Talk-show col solo scopo di apparire?
Purtroppo e lo dico con tristezza, lasceremo ai nostri figli il nulla assoluto, grazie alla casta che continua con i suoi infiniti privilegi, nei suoi giochi di palazzo a vivere negli agi, dimenticando che NOI li paghiamo profumatamente per fare il nulla assoluto!
E non credo che le cose possano cambiare, vista la grande corruzione che serpeggia indisturbata nei meandri della politica con gli infiniti indagati che non si vergognano nemmeno più. La nostra non è altro che la politica delle poltrone, dei vitalizi e della ricchezza personale.
Vorrei tanto che noi Italiani non seguitassimo ad abituarci a questa continua presa in giro, ma ormai sappiamo che i partiti non esistono più, bensì è rimasto un ammasso di ladri che non sa nemmeno cosa sia la povertà che hanno prodotto unicamente loro.
Mentre gli altri Paesi sono già in ascesa, noi ci apprestiamo sempre di più a camminare verso il baratro in nome della nostra sporca politica.
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