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domenica 17 marzo 2013

Nicole Dark - 17 marzo Anniversario dell'Unità d'Italia


Il 17 Marzo 1861 l’Italia era finalmente libera dalla dominazione austriaca e questo giorno rimarrà per sempre nella storia della nostra penisola come un giorno di festa. Infatti, il 152°anniversario della nostra unità è un giorno molto importante, grazie ai grandi sacrifici dei martiri del nostro RISORGIMENTO.


 Siamo un paese giovane sulla carta, ma con migliaia di anni di storia e gloria: imperatori, re, pittori, scultori geni, sono stati soprattutto italiani.

 L’Italia ha dimostrato e dimostra ancora di essere un popolo molto creativo: il “made in Italy” viene esportato ed apprezzato in tutto il mondo

Dal nostro Paese provengono le grandi firme dell’alta moda, la Ferrari, le opere d’arte più belle, la cucina più imitata e stupende città come Roma, Firenze, Venezia, Napoli, Palermo, sono veramente uniche.

Ma noi siamo bravissimi a ignorare il bellissimo patrimonio che possediamo. E oggi 17 Marzo, sarà davvero una giornata all’insegna di un orgoglio tutto italiano? 

E siamo sicuri che l'Unità d'Italia sia avvenuta veramente?

I libri di storia lo riportano:

"Il 26 ottobre 1860, con lo storico incontro di Teano, Garibaldi consegnò a Vittorio Emanuele II tutti i territori da lui liberati. In epoca immediatamente successiva anche le Marche e l’Umbria furono annesse al regno sabaudo per mezzo di plebisciti. L’unificazione nazionale prendeva così corpo, anche se essa non era ancora completa perché il Lazio rimaneva territorio papale e il Veneto era in mano austriaca. Il 17 marzo 1861, Vittorio Emanuele II fu proclamato re d’Italia.” 

Ma ci sentiamo veramente un unico Paese? Un'unica Nazione? E da dove vengono allora le insofferenze tra regione e regione? E le smisurate spaccature tra nord e sud?  Sembrerebbe invece un Paese in continuo contrasto con se stesso, in permanente contrapposizione nord contro sud, est contro ovest, regione contro regione, città contro città: campanilismi infiniti, il tutto confuso dalla disorganizzazione, dallo spreco e dalla confusione completa.

Però quando gioca la nazionale ai mondiali di calcio (e vince) allora prendiamo finalmente il tricolore e lo sbandieriamo allegramente a destra e a manca.  Ma per il resto, l'orgoglio nazionale non c’è.

 E nemmeno la volontà di essere un'unica nazione e di costruire insieme il nostro futuro perché molto va perduto nelle contrapposizioni, negli sprechi, nella corruzione e nell'individualismo selvaggio.

 Quanti di noi hanno la bandiera tricolore in casa e la mostrano orgogliosamente nel loro giardino, come fanno gli statunitensi ad esempio? Eppure il nostro è un paese bellissimo, formato soprattutto da gente onesta, che ha voglia di lavorare ed è capace di emergere in molti campi riuscendo a competere con altre Nazioni altrettanto competitive. 

Purtroppo quello che ci manca è quel sano nazionalismo che servirebbe anche per difenderci dagli attacchi da parte delle altre Nazioni che invidiandoci, ci criticano e vorrebbero annientarci, non solo psicologicamente.

E quindi … mi chiedo:

Possiamo dire oggi che l'Italia è una Nazione unita?



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