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martedì 12 marzo 2013

Nicole Dark - Anniversario della morte di Giuseppe Mazzini



Oggi domenica 10 marzo ricorre il 141° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, l'apostolo dell'unità d'Italia. 

Il suo pensiero politico e gli ideali che lo hanno ispirato conservano tuttora intatto il loro valore:

Per Mazzini la politica deve essere al  servizio del cittadino per il bene comune; il senso del dovere deve essere una guida morale dell'agire dell'individuo; un amor di patria che rifiuta il nazionalismo esasperato, ma incoraggia all'impegno per la fratellanza e per l'Europa dei popoli; il principio della Repubblica come associazione di cittadini liberi e uguali sotto il governo della legge; l'esigenza della giustizia sociale quale integrazione necessaria della libertà politica.

Sono gli stessi ideali di libertà e democrazia su cui si fonda la Costituzione dell'Italia repubblicana; dobbiamo amare questa nostra repubblica perché è la prima e la sola che ha dato a tutti gli Italiani, la possibilità di vivere come cittadini liberi ed ha realizzato l'ideale risorgimentale di una patria libera e unita.

Ma c'è un altro aspetto dell'associazione mazziniana che mi piace sottolineare e che ci fa sentire Mazzini più vicino, in quanto fu contrassegnato, fin dalle origini, da una forte attenzione alla condizione delle donne.

Ma oggi, in un momento così grave di calo dei valori forti, e identitari della nostra storia ci piace ricordare Giuseppe Mazzini per il suo contributo alla cultura politica e civile del nostro Paese di cui gli Italiani e gli Europei gli sono debitori.
 
Proprio Giuseppe Mazzini, consapevole che "Senza unità non c'è forza", organizzò, già nel 1831, il movimento politico chiamato la "Giovine Italia ", programmando "l'Unione degli Stati Italiani in un'unica Repubblica con un Governo centrale. Mazzini anticipando di oltre un secolo, alcuni dei principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale, pose alla base della sua associazione gli ideali di libertà, uguaglianza e democrazia, promuovendo un pensiero d’indipendenza, realizzabile soltanto attraverso l’unità di tutti". 

Lui voleva l’Italia: una, libera, indipendente e soprattutto REPUBBLICANA!


La scuola purtroppo ha dimenticato il grande pensatore. La storia del Risorgimento è poco conosciuta nelle scuole o appena accennata, se non del tutto dimenticata.

Infatti, io credo che conoscendo le proprie radici, si possa essere più vicini alla patria e sarebbe meglio sapere che sullo stesso suolo, tempo fa, molti Italiani sono stati torturati, imprigionati e uccisi solo perché ebbero un solo ideale: vedere la loro patria libera dal nemico che l’aveva conquistata e soggiogata.

Ricordo le parole dello scrittore Giovanni Bovio:

"GIUSEPPE MAZZINI povero contristato, schernito sognatore, tollera questi onori postumi, i soli consentiti dai destini, ai maestri.” 


E sinceramente voglio sperare che Mazzini e gli idealisti puri di un tempo non vedano com’è oggi diventata l’Italia, da loro tanto amata e rispettata con i princìpi che il nostro Risorgimento aveva edificato, princìpi di unità e di amore per una terra che appartiene a ciascuno di noi, ma che molto spesso i governi trascurano anteponendo la ricchezza e il potere personale al bene comune.
Politici o non politici che non appena giunti al potere dopo infinite campagne elettorali e votazioni, vengono all'istante contagiati dal delirio di onnipotenza che li rende ciechi e sordi di fronte al popolo ormai stufo e stremato dalle tasse, e senza un briciolo di decoro, riprendono a insediarsi nelle solite trasmissioni televisive come se nulla fosse, dimenticando che “formare un governo” è il primo e sacrosanto dovere di ogni democrazia.




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