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martedì 3 dicembre 2013

PABLO NERUDA - Il tuo sorriso





Pablo Neruda

Il tuo sorriso





Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.




Nato in Cile nel 1904 è una delle voci più significative del XX secolo. Cominciò a scrivere poesie fin dall'adolescenza, la sua prima raccolta è del 1923 "Crepuscolo". Dopo aver trascorso un periodo in Spagna durante la guerra civile ritorna in Cile, si iscrive al partito comunista e viene eletto senatore. Costretto all'esilio, dal quale scrive un numero notevole di opere, nel 1952 ritorna in Cile, sostiene l'elezione di Allende e ottiene l'incarico di ambasciatore del Cile in Francia. Nel 1971 riceve il premio Nobel per la letteratura...muore a Santiago nel 1973 pochi giorni dopo il colpo di stato di Pinochet segna la fine del governo Allende e l'instaurazione della dittatura.








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